Il cotone sulla Luna è morto
Dopo pochi giorni, le prime piante terrestri cresciute su un mondo diverso dal nostro non hanno resistito alla gelida notte lunare
Il cotone germogliato qualche giorno fa sulla Luna non ha resisto alla gelida notte lunare ed è morto, hanno annunciato i responsabili dell’esperimento. Le piante, le prime a essere cresciute su un corpo celeste diverso dal nostro, erano state portate sulla Luna nell’ambito della missione spaziale cinese Chang’e-4, che aveva raggiunto con i suoi robot il lato nascosto della Luna lo scorso 3 gennaio. L’esperimento per creare un piccolo ecosistema naturale sul nostro satellite naturale era secondario rispetto agli altri test scientifici della missione, ma aveva comunque ricevuto molta attenzione proprio in seguito alla nascita dei primi germogli su un mondo diverso.
I semi di cotone mandati sulla Luna, e poi germogliati, erano contenuti in un recipiente che per dimensioni e forma ricorda una pentola a pressione alta 18 centimetri. Realizzato dall’Università di Chongqing, nel sud-ovest della Cina, contiene al suo interno aria, acqua, terriccio, patate, semi di cotone e di arabetta comune (Arabidopsis thaliana), una pianta utilizzata come modello nelle scienze vegetali. Il recipiente contiene inoltre alcune uova di moscerino della frutta, del lievito e un’apertura per far filtrare un po’ di luce per favorire la fotosintesi.
Dopo qualche giorno di permanenza sul lato nascosto della Luna, i semi di cotone erano germogliati, come aveva potuto verificare l’Agenzia spaziale cinese grazie a una videocamera che inquadra l’interno del recipiente. Lo scopo dell’esperimento era verificare come crescano le piante in condizioni di gravità inferiore rispetto a quella terrestre, di escursioni termiche estreme e quali potessero essere le pratiche migliori per ricreare un ecosistema in grado di mantenersi da solo. Le piantine avrebbero dovuto produrre nuovo ossigeno, favorendo la crescita degli altri organismi presenti nel contenitore.
I ricercatori cinesi non hanno fornito molti dettagli sull’esperimento, ma a quanto pare il recipiente non è dotato di un sistema di riscaldamento per compensare le temperature molto basse della notte lunare. La Luna impiega circa 27 giorni terrestri per compiere un giro su se stessa, quindi il dì e la notte lunari durano circa due settimane ciascuno. La notte è arrivata lo scorso fine settimana facendo crollare la temperatura nel recipiente fino a -52 °C. Il contenuto si è completamente congelato, portando alla fine dell’esperimento dopo poco meno di 9 giorni.
Quando terminerà la notte lunare e inizierà un nuovo dì, la temperatura tornerà ad alzarsi portando le piantine morte a marcire. Non è chiaro quali potranno essere le conseguenze per gli altri organismi nel recipiente, ma i ricercatori hanno comunque spiegato che il contenitore è a tenuta stagna, quindi non c’è pericolo che del materiale fuoriesca e contamini il suolo lunare.
L’esperimento poteva essere una buona occasione per comprendere meglio come far crescere piante nello Spazio, in vista per esempio di missioni spaziali di lunga durata, che implichino la costruzione di basi spaziali sulla Luna e un giorno forse su Marte. La creazione del piccolo ecosistema non rientrava comunque negli esperimenti principali della missione Chang’e-4, ma derivava da un concorso indetto nel 2015 tra gli studenti cinesi per proporre test da eseguire sulla Luna. L’Agenzia spaziale cinese aveva poi scelto l’ecosistema tra le oltre 250 proposte ricevute.
Oltre ad avere il record delle prime piantine terrestri fatte germogliare sulla Luna, Chang’è-4 mantiene il primato della prima missione spaziale ad avere effettuato un atterraggio controllato sulla faccia nascosta della Luna. Il robot (lander) che lo ha effettuato è stazionario, quindi resta sempre nello stesso posto, ma nei giorni seguenti al suo arrivo ha rilasciato sulla superficie lunare un rover, un piccolo robot con le ruote che si può muovere per esplorare i paraggi. La missione ha lo scopo di studiare la composizione della Luna e la sua storia geologica. A oggi è una delle più ambiziose missioni spaziali organizzate dalla Cina, che ha realizzato in pochi anni grandi progressi nei sistemi di lancio e di esplorazione dello Spazio.
Anche se nessuno ci aveva ancora provato sulla Luna, non è la prima volta che viene fatta crescere qualche pianta fuori dall’atmosfera terrestre. Sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), il grande laboratorio in orbita intorno alla Terra e abitato solitamente da sei persone, negli anni sono stati eseguiti diversi esperimenti per far crescere piante in varie condizioni. La produzione di cibo nello Spazio è ritenuta essenziale per organizzare le missioni di lunga durata, soprattutto verso pianeti diversi dal nostro.
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