La polizia dello Zimbabwe ha arrestato l’attivista Evan Mawarire per aver promosso le proteste contro il rincaro dei prezzi del carburante
La polizia dello Zimbabwe ha arrestato Evan Mawarire, un popolare pastore e attivista locale, con l’accusa di essere stato tra i promotori delle proteste in corso da tre giorni contro il rincaro dei prezzi del carburante nel paese deciso dal presidente Emmerson Mnangagwa. Mawarire, che è molto conosciuto per il suo impegno per il rispetto dei diritti civili nel paese e che nel 2016 aveva organizzato manifestazioni contro l’ex dittatore Robert Mugabe, è stato arrestato ad Harare, la capitale. Secondo il suo avvocato sarebbe accusato di aver «incitato alla violenza attraverso Twitter e altre forme di social media». Ci sono stati anche altri arresti correlati alle violenze di questi giorni, e secondo un portavoce del principale partito dell’opposizione MDC, Nkululeko Sibanda, tra questi ci sarebbero anche degli esponenti del partito.
Le proteste sono cominciate lunedì 14 gennaio, dopo che il governo aveva annunciato il rincaro del prezzo delle benzina e del gasolio, causando secondo Amnesty International la morte di otto manifestanti. Durante le proteste è stato anche limitato l’accesso ai social network e ad applicazioni di messaggistica come WhatsApp, e la più grande compagnia telefonica del paese, Econet, ha detto di essere stata costretta a bloccare i collegamenti ad Internet.