È iniziato il più grande raduno religioso del mondo
Le foto del Kumbh Mela, l'affollata festa indù sulle rive del Gange che si tiene ogni 3 anni: quest'anno parteciperanno circa 120 milioni di persone
Oggi 15 gennaio è iniziato ufficialmente il Kumbh Mela, la più grande festa induista e il raduno religioso più grande al mondo, che raccoglie milioni di fedeli provenienti da tutta l’India: arrivano per immergersi nella confluenza tra i fiumi Gange, Yamuna e il Saraswati (un fiume sacro e mitologico, che non esiste nella realtà), per purificarsi. I fedeli indù infatti credono che bagnarsi nelle acque di questi fiumi durante il Kumbh Mela rimuova i peccati e permetta di raggiungere il “moksha”, la liberazione dal ciclo delle rinascite. Secondo la religione induista, alla morte ogni anima si reincarna in un nuovo corpo; nella nuova esistenza l’individuo si trova in una condizione migliore o peggiore in base al karma della vita precedente; la salvezza si raggiunge soltanto quando si riesce a interrompere il ciclo di reincarnazioni e a raggiungere uno stato di trascendenza dei desideri mondani.
Il Kumbh Mela viene organizzato ogni tre anni in uno dei quattro luoghi dove si crede che siano cadute le gocce da una brocca (“kumbh”) contenente il nettare dell’immortalità, durante una lotta tra divinità e demoni: quest’anno è toccato ad Allahabad (che di recente ha cambiato nome in Prayagraj), nello stato indiano dell’Uttar Pradesh. Tra le prime foto arrivate oggi si vedono soprattutto sadhu (cioè santoni) indù, con i corpi nudi e cosparsi di cenere, mentre cantano e si bagnano nel fiume.
Il Kumbh Mela durerà 49 giorni e si prevede che da oggi fino al 4 marzo, quando finirà, vi parteciperanno fino a 120 milioni di persone, di cui 15 milioni solo oggi. I pellegrini arrivano da tutto il paese e aspettano per giorni l’opportunità di fare il bagno per qualche secondo. Secondo BBC, quest’anno ci saranno anche milioni di pellegrini stranieri. Molti, arrivando da lontano, si accampano nei tendoni allestiti per l’occasione lungo i fiumi Gange e Yamuna, in una sorta di città temporanea di circa 32 chilometri quadrati con 120mila servizi igienici, diversi ospedali e 40 stazioni di polizia. Gli organizzatori dicono di avere concesso terreno per montare le tende a circa seimila organizzazioni religiose. BBC racconta che in tutta la città le strade sono state ampliate, sono stati costruiti nuovi cavalcavia e parcheggi, e anche un aeroporto che permette di raggiungere Allahabad con una sola ora di volo da Nuova Delhi. Intorno alla zona della festa sono stati realizzati 300 chilometri di strade, con nuove precauzioni per evitare incidenti come quello del 2013, quando una quarantina di persone morì a causa della calca.
Per gestire il traffico e il flusso di fedeli sono stati messi a disposizione più di 30 mila poliziotti e ufficiali di sicurezza. Il funzionario di polizia Kavindra Pratap Singh ha detto a BBC che da un anno stanno studiando meticolosamente dove allestire i check-point e dove posizionare le barriere di sicurezza. «La nostra priorità è evitare che si ripetano calche di persone o qualsiasi altro disastro. Stiamo lavorando 24 ore al giorno per affrontare questa situazione e assicurarci che nulla vada storto». Per la prima volta in un evento di questa portata sarà utilizzato un migliaio di telecamere a circuito chiuso per monitorare le dimensioni della folla e decidere quando farla defluire per evitare incidenti.
Il Guardian scrive che quello di quest’anno è uno dei raduni in cui si nota maggiormente l’invadenza della politica, a causa delle elezioni nel paese che si terranno tra aprile e maggio: in giro si vedono molti ritratti dell’attuale primo ministro indiano Narendra Modi e cartelloni che promuovono i programmi assistenziali del suo governo. Uno degli obiettivi del partito nazionalista di Modi è infatti riunire tutti gli indù dietro un unico partito politico: un obiettivo complicato a causa dalle tante differenze regionali e dalle tradizionali divisioni della società in caste, ma che trova un ottimo terreno di promozione nel Kumbh Mela, che per gli induisti è un momento di grande unità.