Scrivere con i grandi
Inventa un racconto con Dickens, Fitzgerald, Flaubert e Tolstoj e vinci un corso alla scuola Belleville, di sera o di sabato
Si può cambiare l’ordine dei brani? Cosa si vince? Va bene qualsiasi genere? È indispensabile venire all’Open Night? Sono molte le domande sul concorso lanciato per l’Open Night della scuola Belleville che si terrà sabato 19 gennaio (dalle 17.00 alle 22.00 in via Carlo Poerio 29, a Milano) per presentare, insieme ai docenti, la prima edizione di Scrivere di sabato e la terza di Scrivere di notte (Scrittura, Editing, Copywriting e Giornalismo – con il Post).
Nell’attesa, ecco le risposte ai dubbi principali:
Per partecipare bisogna collegare otto brani scelti da Belleville tra i classici della letteratura (qui sotto) in modo da comporre un racconto di senso compiuto lungo al massimo settemila battute, citazioni comprese.
Il premio è un buono di 450 euro per frequentare uno dei corsi serali o il corso di scrittura del sabato con inizio a febbraio. Il buono vale anche per uno dei corsi della “Scuola Online”.
I racconti vanno consegnati all’Open Night, in cartaceo, indicando nel testo nome e cognome dell’autore, indirizzo mail e numero di telefono. Chi fosse impossibilitato a partecipare può inviare la sua prova a info@bellevillelascuola.com.
I brani devono essere collegati nell’ordine in cui compaiono nel testo.
Il racconto può essere di qualsiasi genere.
Belleville contatterà il vincitore entro l’1 febbraio 2019.
Per partecipare c’è tempo fino all’Open Night.
Guardò il cielo. Anche il cielo era altrettanto magico quanto la terra. Il cielo si era schiarito e al di sopra delle vette degli alberi correvano rapide delle nubi che sembrava volessero coprire la terra. A volte sembrava che stesse schiarendo, mostrando il cielo nero e pulito. A volte sembrava che quelle macchie nere fossero nuvolette, a volte sembrava s’innalzasse alto, altissimo sopra la sua testa; a volte invece si abbassava al punto che sembrava poterlo toccare con una mano…
… Alcuni di loro, che erano già arrivati, giocavano a biglie sul lastricato del cimitero. Altri, a cavalcioni sul muricciolo, agitavano le gambe falciando con gli zoccoli i grossi ciuffi d’ortica spuntati tra la breve cinta e le ultime tombe…
… Giunto all’angolo con la via del giorno prima, vi si affacciò con un’ansia tormentosa, guardò quella casa… e subito distolse gli occhi…
… L’appartamento era all’ultimo piano: un piccolo soggiorno, una piccola sala da pranzo, una piccola camera da letto e un bagno. Il soggiorno era pieno fino alle porte di mobili decisamente troppo grandi, rivestiti di gobelin, per cui muoversi significava inciampare di continuo in scene di dame a passeggio nei giardini di Versailles. Il solo quadro era una fotografia troppo ingrandita, che rappresentava una gallina seduta su una roccia sfocata…
… «È opera di un pazzo furioso» (…) «Di qualche matto scappato da un manicomio nei dintorni»…
… Il vecchio incassò sorridendo il denaro e, subito, trasse di tasca un grosso sigaro che accese e fumò con grande voluttà…
… Anche la nebbia e il buio erano svaniti, visto che si era ora in un freddo e limpido pomeriggio invernale e la neve ricopriva il terreno…
… Molte cose importanti, di quelle a cui più specialmente si dà titolo di storiche, erano accadute in questo frattempo.
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Opere citate in ordine di apparizione:
Lev Tolstoj, Guerra e Pace
Gustave Flaubert, Madame Bovary
Fëdor Dostoevskij, Delitto e castigo
Francis Scott Fitzgerald, Il grande Gatsby
Edgar Allan Poe, I delitti della Rue Morgue
Italo Svevo, La coscienza di Zeno
Charles Dickens, Canto di Natale
Alessandro Manzoni, I promessi sposi