Ci sono due nuovi candidati alle primarie Democratiche americane
Il 44enne Julian Castro ha ufficialmente lanciato la propria campagna, la 37enne Tulsi Gabbard lo farà a breve, ma si aspettano ancora candidati più noti e di rilievo
Negli Stati Uniti due politici Democratici hanno annunciato che si candideranno alle primarie per decidere chi sfiderà Donald Trump alle elezioni presidenziali del 2020: la deputata delle Hawaii Tulsi Gabbard e Julian Castro, segretario per le Politiche abitative e lo Sviluppo urbano durante la presidenza Obama. Castro si è candidato ufficialmente, mentre Gabbard ha annunciato durante una trasmissione di CNN, The Van Jones Show, che lo farà la prossima settimana. Non sono politici particolarmente noti e si sono aggiunti ad altri due candidati alle primarie poco conosciuti; per ora nessun Democratico di grande rilievo ha annunciato ufficialmente la propria candidatura ma già si sa chi probabilmente lo farà.
Chi è Julian Castro
Julian Castro ha 44 anni e ha origini messicane. Dal 2009 al 2014 è stato sindaco di San Antonio, in Texas, e proprio in questa città sabato ha lanciato la propria campagna e lo slogan «One nation, one destiny», cioè “Una nazione, un destino”. Durante il suo annuncio ha parlato del muro che il presidente Trump vuole costruire al confine con il Messico e per cui attualmente il governo degli Stati Uniti è in parte chiuso: «Diciamo no alla costruzione del muro e sì alla costruzione delle comunità». Nel 2016 era parlato di Castro, anche sul Post, in quanto potenziale candidato vicepresidente di Hillary Clinton (alla fine il candidato era stato Tim Kaine).
È probabile che abbia lanciato la propria campagna in anticipo su candidati più noti per farsi notare di più. Politico ha avanzato l’ipotesi che voglia attirare attenzione, soprattutto raccogliendo consensi tra i cittadini di origine ispanica, per diventare successivamente il candidato vicepresidente per un candidato presidente più noto.
Chi è Tulsi Gabbard
Tulsi Gabbard ha 37 anni ed è stata la prima persona induista a essere eletta al Congresso. È anche il primo membro del Congresso ad avere origini samoane: è nata nell’arcipelago delle Samoa Americane, un territorio non incorporato degli Stati Uniti che si trova nel Pacifico meridionale, a sud-est di Samoa – che invece è uno stato indipendente. Ha fatto parte dell’esercito e ha prestato servizio in Iraq e in Kuwait: tra i suoi primati c’è anche quello di essere stata la prima donna reduce di guerra a diventare deputata, nel 2012.
Ha posizioni molto di sinistra per gli Stati Uniti e alle primarie democratiche del 2016 sosteneva Bernie Sanders. Nel 2017 è stata duramente criticata per aver incontrato il dittatore siriano Bashar al Assad durante un viaggio in Siria: Gabbard giustificò l’incontro dicendo di essere pronta a incontrare chiunque potesse collaborare a mettere fine alla guerra in Siria.
Chi sono gli altri due candidati alle primarie democratiche
Finora solo altri due Democratici si erano candidati alle primarie. Entrambi sono poco noti, anche meno di Castro e Gabbard. Il primo a candidarsi, più di un anno fa, era stato John Delaney, deputato per lo stato del Maryland dal 2013 fino a qualche giorno fa. Il secondo era stato Richard Ojeda, un ex militare e membro del Senato della Virginia, che ha origini messicane da parte di padre e posizioni abbastanza radicali su vari argomenti.
I pezzi grossi
Nessun osservatore pensa che Castro e Gabbard, e tantomeno Delaney e Ojeda, abbiano qualche possibilità di vincere le primarie. L’attenzione, quindi, è soprattutto verso le candidature di Democratici più esperti e conosciuti che ancora devono arrivare. Di fatto una c’è già: il mese scorso la nota senatrice Elizabeth Warren aveva detto di aver messo in piedi un comitato esplorativo, il primo passo di una campagna elettorale statunitense.
E poi ci sono diversi altri importanti politici che ci stanno pensando seriamente, oppure che stanno aspettando il momento migliore per candidarsi: per esempio la senatrice della California Kamala Harris, il senatore del New Jersey Cory Booker, la senatrice dello stato di New York Kirsten Gillibrand, l’ex vicepresidente Joe Biden, il candidato sconfitto per il seggio del Senato del Texas Beto O’Rourke, il sindaco di Los Angeles Eric Garcetti, il senatore del Vermont e sfidante di Hillary Clinton alle scorse primarie Bernie Sanders, e diversi altri.