Abbiamo trovato un altro lampo radio veloce che si ripete
E ora vi starete chiedendo che caspita voglia dire: c'entrano lo Spazio intergalattico e gigantesche antenne (difficilmente gli alieni, invece)
Un gruppo di astronomi è riuscito a identificare oltre una decina di nuovi lampi radio veloci (fast radio burst, FRB), cioè impulsi radio ad alta energia provenienti dall’esterno della nostra galassia e che durano pochi millesimi di secondo. Alcuni di questi impulsi arrivano dalla stessa posizione in cielo, una condizione piuttosto rara nelle rilevazioni degli FRB, che potrebbe offrire nuove importanti informazioni per studiarli e comprendere cosa li produca a miliardi di anni luce da noi.
Il primo FRB fu scoperto nel 2007 e da allora ne sono stati rilevati a decine. Il problema è che questi impulsi durano pochi istanti per poi sparire senza ripresentarsi, salvo rare eccezioni. Nel 2015, per esempio, furono identificati alcuni FRB provenienti dalla stessa porzione di cielo, offrendo qualche dato in più agli astronomi per comprenderne le caratteristiche.
Le osservazioni sono svolte attraverso i radiotelescopi, grandi antenne con parabole di decine di metri di diametro, puntate verso il cielo nella speranza di captare uno o più FRB. Il problema è che le antenne possono esplorare aree limitate del cielo che le sovrasta, cosa che rende molto complicata l’identificazione di un fenomeno che dura così poco tempo: se il radiotelescopio non è puntato nella giusta direzione nel momento opportuno, l’emissione di un FRB non sarà rilevata.
Si stima che ogni giorno siano potenzialmente ricevibili circa 5mila FRB, ma non sapendo da dove proverranno è estremamente difficile riuscire a captarne qualcuno. Una volta rilevato un lampo radio veloce in una porzione di cielo non è inoltre detto che se ne ripresenti un altro, comportando un’ulteriore complicazione per le osservazioni.
I nuovi FRB, segnalati in due ricerche (uno e due) pubblicate sulla rivista scientifica Nature, sono stati captati dal Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment (CHIME), un radiotelescopio da poco costruito nella Columbia Britannica in Canada. È costituito da quattro strutture semicilindriche sulle quali sono stati installati 1024 ricevitori radio. A differenza di altri radiotelescopi, CHIME è fisso e può quindi osservare solo una precisa porzione di cielo (che naturalmente cambia periodicamente coi movimenti della Terra). Essendo fisso, CHIME dovrebbe avere qualche opportunità in più di rilevare FRB generati da una medesima fonte.
Anche se non era ancora completamente attivo, tra l’estate e l’autunno dello scorso anno CHIME aveva rilevato 13 FRB da diverse fonti, ma soprattutto altri 6 lampi radio veloci provenienti dalla stessa posizione in cielo. Il fatto che la rilevazione sia stata effettuata quando ancora il radiotelescopio era in fase di sistemazione è un buon indizio, secondo gli astronomi, sulla possibilità che i FRB da stessa fonte siano più comuni di quanto finora ipotizzato.
La scoperta di un nuovo FRB che si ripete dalla stessa posizione in cielo sta ora portando gli astronomi a chiedersi se esistano diverse categorie di lampi radio veloci: quelli che si ripetono e quelli sporadici. Purtroppo la scoperta di due soli FRB che si ripetono non è sufficiente per derivare una regola generale, e c’è chi ipotizza che anche altri FRB rilevati si ripetano, ma che semplicemente non ci sia stata la possibilità di captare un loro nuovo segnale.
Gli astronomi non sanno ancora di preciso che cosa possa produrre i lampi radio veloci, ma sanno che si tratta di fonti estremamente potenti e altamente energetiche. L’ipotesi più condivisa è che siano prodotti da oggetti spaziali estremamente densi, come i buchi neri, oppure che siano causati dalle magnetar, stelle di neutroni che possiedono un potentissimo campo magnetico, miliardi di volte più grande di quello della Terra. C’è naturalmente chi ha ipotizzato che siano segnali prodotti da civiltà aliene, ma sembra piuttosto improbabile.
Oltre a essere di per sé interessanti, i lampi radio veloci possono aiutarci a comprendere meglio com’è fatto e come si è formato l’Universo. Prima di raggiungerci, un FRB percorre un’enorme distanza, incontrando sul suo percorso la materia che si trova tra le galassie. Analizzando la struttura delle onde radio, gli astronomi possono ricostruire che cosa abbiano incontrato nel loro viaggio interstellare, ottenendo nuovi indizi su come è strutturato lo Spazio intergalattico.