Abbiamo provato una “maschera per i piedi”

È un modo economico – un po' schifoso ma divertente – per fare la pedicure a casa: funziona

di Ludovica Lugli

Una pedicure esfoliante fa al caso di chi, ad esempio, preveda di camminare scalzo su un red carpet, come l'attrice Kristen Stewart al Festival del cinema di Cannes del 2018 (Tristan Fewings/Getty Images)
Una pedicure esfoliante fa al caso di chi, ad esempio, preveda di camminare scalzo su un red carpet, come l'attrice Kristen Stewart al Festival del cinema di Cannes del 2018 (Tristan Fewings/Getty Images)

Quest’articolo parla di piedi: quelli che li trovano disgustosi sono avvisati. Non contiene però immagini di piedi, quindi i podofobici moderati possono rimanere. Per la precisione, parliamo di un trattamento estetico per i piedi che si può fare in casa, dura circa un’ora e mezzo e costa 12 euro e 50; può interessare a chi ha la pelle dei piedi secca e rovinata e non porta un numero di scarpe superiore al 40, a occhio. Si chiama PoshPeel Pedicure e lo produce l’azienda americana Patchology. Il sito di Sephora lo definisce in modo un po’ impreciso «maschera per i piedi»: sono calzini di tessuto e plastica che, combinati con un liquido esfoliante, provocano una desquamazione dello strato più superficiale della pelle (niente di doloroso, non spaventatevi) e quindi rendono i piedi molto più lisci e morbidi.

Uno dei “calzini” di PoshPeel: la parte ingrandita mostra che l’interno è in tessuto (Patchology)

Cos’è PoshPeel Pedicure
L’espressione «maschera per i piedi» è scorretta perché le maschere si mettono in viso, ma viene usata per descrivere questo prodotto perché – come le maschere cosmetiche – ha l’obiettivo di migliorare la qualità della pelle. Sarebbe più corretto definire i PoshPeel dei “calzini” cosmetici: nei fatti sono due sacchetti di plastica con una fodera interna di tessuto e un laccio adesivo per stringerli attorno alla caviglia e non fare uscire il liquido da inserirci. Un difetto di PoshPeel è che i calzini sono disponibili in un’unica taglia: chi porta un numero superiore al 40 probabilmente non può usarli. Ciononostante, è uno dei prodotti più consigliati nelle recensioni di cose per fare la pedicure in casa: ad esempio, è in cima a una lista messa insieme da The Strategist, la sezione di consigli per gli acquisti della rivista New York, consultando alcuni esperti del settore.

Nella scatola di PoshPeel ci sono una busta che contiene due calzini, due fiale, ciascuna contenente il liquido da inserire in un calzino, e un breve foglietto illustrativo.

(Patchology)

Come si usa PoshPeel
Prima di cominciare bisogna sapere di avere dai 60 ai 90 minuti a disposizione. Se li si ha, la prima cosa da fare è immergere i piedi in acqua calda per 3-5 minuti, a meno che non si intenda sottoporsi al trattamento dopo una doccia. Una volta che la pelle dei piedi si è ammorbidita grazie all’immersione si può mettere il liquido contenuto in una delle fiale di PoshPeel all’interno di uno dei calzini, fare in modo che si distribuisca uniformemente e poi infilare un piede nel calzino, facendo attenzione a inserirlo tra i due strati di tessuto. Con l’adesivo all’altezza della caviglia si blocca il calzino in posizione, per evitare che il liquido esca. Gli stessi passaggi vanno ripetuti per l’altro piede, dopodiché basta aspettare dai 60 ai 90 minuti. Se vi interessa soprattutto una zona dei piedi, ad esempio i talloni, conviene tenere i piedi in una posizione tale da avere una buona concentrazione di liquido in quella zona. Se qualcosa non vi è chiaro, qui c’è un video in cui l’amministratore delegato di Patchology spiega come usare PoshPeel: senza immagini forti, non temete.

Dopo i 60-90 minuti, bisogna togliere i piedi dai calzini, risciacquarli e asciugarli. Inizialmente e per qualche giorno non succederà nulla. Tra i tre e i cinque giorni dopo il trattamento invece la parte più superficiale della pelle dei piedi comincerà a staccarsi, un po’ come succede dopo una scottatura presa d’estate, ma senza nessun tipo di fastidio. Potrebbe farvi venire in mente anche quel gioco che si fa da bambini spalmando un sottile strato di colla vinilica sui polpastrelli per “rilevare” le proprie impronte digitali. Come promesso, qui non ci sono fotografie dell’effetto che si ottiene, ma per chi si lascia affascinare da questo genere di cose, basta fare una breve ricerca su YouTube (link agevolato, a vostro rischio e pericolo). Può essere divertente.

Il processo di desquamazione durerà dai tre ai sette giorni e sarà accentuato dopo le docce. Patchology suggerisce di non forzare il processo rimuovendo la pelle con le mani o con uno strumento da pedicure, ma di aspettare che si tolga da sola. Per accelerare il tutto consiglia di usare una crema idratante oppure di tenere i piedi a mollo in acqua calda. Se non lo fate, ricordatevi del processo in corso se avete in programma lezioni di yoga o altre occasioni in cui stare a piedi nudi davanti ad altre persone. Anche la pelle delle dita dei piedi, compresa quella attorno alle unghie, subirà lo stesso processo.

Cosa c’è nel liquido di PoshPeel (per chi ci tiene a sapere cosa si mette addosso)
Il liquido da mettere nei calzini di PoshPeel è fatto di una lunga serie di ingredienti, elencati sul sito di Patchology: quelli più rilevanti sono l’acido glicolico, l’acido lattico, l’acido citrico insieme al citrato di sodio e l’acido salicilico. I primi tre ingredienti dell’elenco sono alfaidrossiacidi (AHA), sostanze chimiche che nella cosmesi vengono usate perché esfolianti: eliminano i legami tra le cellule morte della pelle e quelle sottostanti, rendendo quindi la pelle più liscia. L’acido salicilico invece è un betaidrossiacido (BHA): fa più o meno le stesse cose degli AHA ma penetra più in profondità nella pelle. Nella lista degli ingredienti ci sono anche il pantenolo, che è un idratante ed emolliente, e l’allantoina, che ha a sua volta proprietà esfolianti.

In generale nei cosmetici AHA e BHA vengono usati combinati per ottenere un effetto esfoliante chimico: sono un’alternativa agli scrub, che invece sono esfolianti fisici dato che funzionano grazie allo sfregamento. Nel caso della pelle dei piedi, prodotti come PoshPeel sono dunque un’alternativa chimica (e meno faticosa da usare) all’uso di pietre pomici e lime per calli e duroni. Negli Stati Uniti è diffuso anche un altro prodotto simile, il giapponese Baby Foot, che però è un po’ più aggressivo stando alle recensioni.

Cose da tener presente se si vuole usare PoshPeel
L’autrice di questo articolo ha provato per due volte PoshPeel Pedicure ed entrambe le volte non ha avuto irritazioni cutanee, ma alcune persone che hanno scritto recensioni del prodotto sul sito americano di Amazon si lamentavano del contrario. Per questo se dopo aver messo i piedi nei calzini si sente una sensazione di leggero bruciore persistente è probabilmente meglio toglierli e sciacquare subito la pelle. L’acido salicilico in particolare potrebbe essere irritante per alcune persone: se già si sa di avere problemi con questa sostanza forse è meglio evitare l’uso di PoshPeel.

Il vero difetto del prodotto è che non può essere usato da persone con piedi più lunghi del 40, e quindi dalla maggior parte degli uomini. Forse usando dei sacchetti per il freezer Cuki Gelopiù delle dimensioni adatte, del pannocarta (come questo, per intenderci) e del nastro adesivo, si può fare un calzino fai-da-te, ma andrebbe testato.

Una cosa importante da ricordare in ogni caso è il passaggio dell’ammollo prima dell’uso del prodotto: l’autrice dell’articolo ha verificato che funziona anche senza, ma bisogna aspettare più giorni per cominciare a vederne l’effetto. Stando alle recensioni sul sito americano di Amazon poi l’effetto potrebbe essere più o meno pronunciato a seconda della situazione di partenza e del tipo di pelle che si ha. In ogni caso Patchology consiglia di non ripetere il trattamento prima di due mesi.

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