Il grosso attacco hacker contro i politici tedeschi
Sono stati rubati dati, file e numeri di telefono di centinaia di persone, tra cui anche la cancelliera Angela Merkel
Centinaia di politici tedeschi, tra cui la cancelliera Angela Merkel, hanno subito un attacco hacker: mail, chat, dati personali, numeri di telefono, indirizzi e documenti privati sono stati rubati e pubblicati tramite un account Twitter. Sono coinvolti esponenti di tutti i partiti rappresentati al Bundestag, ad eccezione dei rappresentanti di Alternativa per la Germania (Afd), partito di destra estrema, ma sono stati colpiti anche personaggi dello spettacolo, musicisti e giornalisti. Tra i dati della cancelliera diffusi online ci sarebbero il suo indirizzo mail e corrispondenza a lei destinata e da lei inviata. Non è comunque ancora stato chiarito se queste lettere contengano informazioni sensibili né ci sono conferme sulla veridicità dei dati pubblicati.
L’attacco sarebbe proseguito fino alla fine di ottobre 2018, non è ancora chiaro quando sia iniziato (sono stati pubblicati anche documenti che risalgono a un anno fa), ma la notizia è stata diffusa solo nelle ultime ore da RBB, una radio pubblica tedesca. In mattinata l’attacco è stato confermato anche dalla portavoce del governo Martina Fietz che ha spiegato come il governo tedesco stia «prendendo molto sul serio quanto accaduto».
Non è ancora chiaro chi ne sia responsabile: se si tratti di un attacco esterno oppure interno. La ministra della Giustizia tedesca Katarina Barley ha detto che si tratta di un «attacco grave» e che le persone che l’hanno attuato «vogliono danneggiare la fiducia nella nostra democrazia e nelle nostre istituzioni».
Alcuni esperti hanno detto che anche se sembra non siano stati pubblicati documenti politicamente sensibili, la vastità dei dati personali resi pubblici potrebbe comunque avere conseguenze considerevoli. Michael Götschenberg, giornalista della radio RBB, ha detto che l’account Twitter dove sono stati pubblicati i dati, che ora è stato sospeso, era seguito da circa 17 mila persone e sembra essere collegato a una piattaforma con sede ad Amburgo. Ha anche dichiarato che i Verdi erano stati presi di mira in modo particolare: Götschenberg ha detto di aver visto comunicazioni interne al partito, documenti scritti e fatture, alcune delle quali vecchie di diversi anni.