Il 2018 in 101 prime pagine
Un anno di tira e molla politici, di guai naturali, di Cristiano Ronaldo e di cose che avete già dimenticato
Ogni mattina il Post pubblica la raccolta delle prime pagine di alcune decine di quotidiani italiani: è, da anni, un modo per informare su un pezzo parziale ma importante della realtà, che è la realtà raccontata dai giornali; ed è anche un modo di raccontare i giornali. In un anno, alla fine, ci passano sotto gli occhi quasi diecimila prime pagine. E alla fine dell’anno, ne scegliamo cento – una più, una meno – che raccontano e ricordano che anno sia stato da quella prospettiva lì.
Il 2018 è stato diverso dagli anni passati: lo spazio e i titoli maggiori sono stati occupati più che mai dalla politica italiana, vuoi per l’anomalia inedita della nuova maggioranza, vuoi per la fatica di crearla, vuoi per un ripiegamento piccino e provinciale (con ricadute su tutti i temi: vedi lo spazio per l’arrivo di Ronaldo in Italia rispetto a quello dato ai Mondiali di calcio senza l’Italia). Il mondo si è visto molto poco, in prima pagina, anche se in una parte bisogna rallegrarsene: gli anni passati erano state soprattutto le stragi terroristiche a portarcelo.
Per il resto c’è stata molta immigrazione – con toni ansiogeni e smisurati – e in generale molte più ipotesi, voci, notizie precarie, che fatti e dati reali: ma quella è la storia di sempre.