La polizia marocchina ha arrestato quattro persone per l’uccisione di due turiste del nord Europa a sud di Marrakesh
La polizia marocchina ha detto giovedì di avere arrestato tre persone sospettate di avere ucciso due turiste nordeuropee in un’area isolata vicino alla città di Imlil, a sud di Marrakesh. I corpi delle due turiste, la 24enne danese Louisa Vesterager Jespersen e la 28enne norvegese Maren Ueland, erano stati trovati lunedì in una zona di passaggio per raggiungere le montagne di Atlante, una catena montuosa che si estende dal Marocco alla Tunisia: uno dei due corpi era stato decapitato e gli investigatori stanno verificando l’autenticità di un video che sta circolando da qualche giorno e che sembra mostrare la decapitazione. La polizia marocchina aveva già arrestato un altro sospetto martedì e aveva descritto l’uccisione delle due turiste come un atto terroristico. Media locali hanno sostenuto che i sospettati sarebbero collegati a un gruppo affiliato allo Stato Islamico (o ISIS), ma per ora non ci sono conferme ufficiali.
Il Marocco è considerato un paese generalmente sicuro, grazie anche alla creazione nel 2015 di un’unità investigativa specializzata nell’anti-terrorismo. Dopo l’uccisione delle due turiste, le autorità di Danimarca e Norvegia hanno invitato i rispettivi cittadini a non avventurarsi senza guide locali in trekking ed escursioni sulle montagne marocchine.