La foto di Salvini con il capo ultras del Milan, condannato per spaccio di droga
È stata scattata ieri a una festa di tifosi del Milan, Salvini ha detto di sè che era «un indagato in mezzo agli indagati»
Domenica pomeriggio il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha partecipato alla festa per i 50 anni dell’associazione Curva Sud, il principale gruppo di tifosi organizzati del Milan, di cui Salvini è un noto tifoso. Ad alcuni giornalisti che gli chiedevano conto dell’opportunità di incontrare un gruppo che in passato ha compiuto diverse violenze, Salvini ha detto che alla festa c’erano «tante persone perbene, pacifiche, tranquille», e che in fondo «io sono un indagato in mezzo agli indagati».
Fra le persone che Salvini ha incontrato alla festa c’era anche Luca Lucci, considerato il capo dell’associazione. Lucci è molto di più che un semplice indagato: nel 2009 fu condannato a quattro anni di carcere per aver fatto perdere un occhio a un tifoso interista durante una rissa. Tre mesi fa ha patteggiato un anno e mezzo di carcere per spaccio di droga: secondo le ricostruzioni degli investigatori, era al centro di un giro di spaccio organizzato messo in piedi dalla criminalità organizzata calabrese e albanese. Le agenzie fotografiche lo hanno ripreso mentre chiacchiera con Salvini «tra ampi sorrisi e calorose strette di mano», come scrive il Corriere della Sera.
La curva del Milan è da tempo un posto pieno di personaggi loschi. Un altro leader degli ultras, Giancarlo “Sandokan” Lombardi, anni fa venne condannato a cinque anni e otto mesi per associazione a delinquere finalizzata alla tentata estorsione: minacciò la dirigenza della società per ottenere biglietti gratis o a poco prezzo da distribuire fra gli ultras. Nello stesso processo fu assolto – sembra per un errore formale – anche Giovanni Capelli detto “il Barone”, ex capo della curva considerato molto vicino alla famiglia di Silvio Berlusconi e all’ex amministratore delegato Adriano Galliani. Negli ultimi tempi, stanno poi emergendo legami sempre più forti fra alcuni capi ultras e cosche lombarde della ‘ndrangheta.