Tempo di Libri salterà un anno
La fiera dell'editoria milanese nel 2019 non si farà, e ripartirà poi provando a differenziarsi dal Salone di Torino
Tempo di Libri, la fiera dell’editoria di Milano, non verrà organizzata nel 2019: salterà così la sua terza edizione e tornerà nel febbraio del 2020. La decisione è stata presa martedì dall’Associazione Italiana Editori (AIE) e comunicata dal suo presidente Ricardo Levi. Levi ha spiegato ci sarà un «format della fiera rinnovato», che verrà presentato entro febbraio 2019 in accordo con Fiera Milano, l’altro azionista dell’evento. In quell’occasione sarà proposta anche la nuova squadra che si occuperà della manifestazione e probabilmente un nuovo nome per la direzione.
La decisione è stata presa dopo i risultati un po’ deludenti della seconda edizione, tenutasi dall’8 al 12 marzo. Erano stati venduti 97.240 biglietti, il 60 per cento in più rispetto all’anno precedente, ma molti meno rispetto a quelli del Salone del libro di Torino, la trentennale fiera dell’editoria torinese, che ne aveva venduti 165 mila: Tempo di Libri era stato organizzato proprio per rispondere alla crisi del Salone, che negli ultimi anni ha avuto grandi problemi economici e gestionali, ma non aveva raggiunto l’obiettivo.
A prescindere dai risultati, era comunque probabile che l’AIE avrebbe cambiato Tempo di Libri: fare due grosse fiere a distanza di due mesi e di soli 150 chilometri è una spesa molto grossa per le case editrici, non solo per quelle medie e piccole – che infatti per la maggior parte non avevano partecipato a Tempo di Libri – ma anche per quelle grandi. Levi ha sottolineato soprattutto questo aspetto, dicendo che “l’Aie è contraria a una divisione tra case editrici, e a contrapposizioni che non fanno bene al mondo del libro” e motivando così la decisione di «non proseguire sulla strada di una replica di Tempo di Libri nella formula di quest’anno, pur apprezzata». Ha ribadito il buono andamento, a suo avviso, di Tempo di Libri, che avrebbe raggiunto il pareggio di bilancio al terzo anno.
Considerata la grande quantità di fiere editoriali in giro per l’Italia – come la Children’s Book Fair di Bologna, Più libri più liberi a Roma, Ricomincia dai libri a Napoli e Book Pride, la fiera dell’editoria indipendente di Milano – non sarà così facile trovare un’identità peculiare a Tempo di Libri. Levi ha spiegato che il nuovo progetto ripartirà dai ragazzi, «gli under 20, che sono i lettori di domani» e che per questo punterà a collaborare con la fiera di Bologna, che ha definito complementare a quella di Milano: «loro sono una fiera professionale, noi per il grande pubblico». Ha aggiunto che la nuova manifestazione pur mantenendo «al centro il libro, vuole allargarsi a mondi come il cinema, la musica, le serie tv, i fumetti, i videogiochi, gli audiolibri».