Di Maio dice che ci sono «soldi che ci avanzano»
È la sua spiegazione del perché il deficit per il 2019 è stato ridotto: non per via delle trattative dell'Europa, ma perché avevano fatto male i conti
Ospite questa mattina della trasmissione Mattino 5, il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha offerto una nuova spiegazione sul perché il governo abbia deciso di ridurre di 6,4 miliardi di euro l’importo della manovra economica per il 2019, abbassando il deficit dal 2,4 per cento al 2,04 per cento del PIL. Secondo tutti giornali e tutte le fonti del governo, la decisione è stata presa per cercare di arrivare a un accordo con la Commissione Europea ed evitare le conseguenze di una procedura di infrazione che potrebbe portare a un aumento dello spread e quindi a una serie di problemi per l’economia italiana. Di Maio però oggi ha offerto una nuova spiegazione.
Spenderemo di meno, ma solo perché ci sono dei soldi che ci avanzano
Secondo Di Maio, i conti per le misure principali della manovra, il “reddito di cittadinanza” e la “quota cento”, sarebbero stati fatti male. Inizialmente si pensava che avrebbero avuto un costo totale di 16 miliardi di euro, ma successivamente questi calcoli sarebbero stati rifatti e si sarebbero rivelati sbagliati per eccesso di circa 6,5 miliardi di euro. Secondo Di Maio, quindi, per fornire il cosiddetto “reddito di cittadinanza” a cinque milioni di italiani e per introdurre la “quota cento” per centinaia di migliaia di persone sarebbero sufficienti meno di dieci miliardi di euro.
In realtà tutti i calcoli svolti dalle autorità pubbliche e indipendenti, da centri studi e singoli economisti indicano che le due misure costano non solo più di dieci miliardi, ma molto più dei 16 miliardi inizialmente stanziati per coprirle. Con ogni probabilità soltanto una parte dei circa 5 milioni di individui sotto la soglia di povertà riceveranno l’integrazione fino a 780 euro prevista dal “reddito di cittadinanza” e solo una piccola parte di chi ne avrebbe diritto in base alle promesse fatte dalla Lega potrà usufruire della cosiddetta “quota cento”.
La teoria dei “soldi avanzati” appare poco credibile anche perché non esiste al momento nessuno documento ufficiale in cui vengono specificate le caratteristiche di coloro che avrebbero diritto ad accedere a questi due provvedimenti. Visto che le platee non sono state ancora specificate sembra difficile che il governo abbia scoperto di aver stanziato “troppi soldi” per fornire loro una copertura. Secondo tutte le fonti interpellate dai giornalisti e stando alle dichiarazioni di numerosi esponenti del governo, chi avrà diritto a sfruttare questi due provvedimenti sarà stabilito sulla base del denaro disponibile e non viceversa.
Dell’argomento abbiamo parlato anche nella prima puntata del Weekly Post, il nuovo podcast del Post.