La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per sette persone, tra cui l’ex ministro Luca Lotti, nell’ambito del caso Consip

(ANSA/TIBERIO BARCHIELLI/UFFICIO STAMPA)
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La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per sette persone nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto “scandalo CONSIP”, la complicata vicenda giudiziaria partita da una sospetta di fuga di notizie e trasformatasi in un’inchiesta sugli ambigui rapporti tra stampa, politica, magistratura e forze dell’ordine. Tra i rinviati a giudizio ci sono l’ex ministro dello Sport ed ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lottil’ex comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette, il generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia, l’ex colonnello dei carabinieri Alessandro Sessa, l’ex maggiore dei carabinieri Gian Paolo Scafarto, il presidente di Publiaqua, Filippo Vannoni e l’imprenditore Carlo Russo.

Lotti è accusato di favoreggiamento per aver rivelato all’ex amministratore delegato di CONSIP Luigi Marroni notizie riservate riguardanti le indagini che erano in corso nei suoi confronti. Sono accusati di favoreggiamento anche Saltalamacchia e Vannoni, mentre per Del Sette l’accusa è di rivelazione del segreto d’ufficio, per Russo di millantato credito, per Scafarto di rivelazione del segreto d’ufficio, falso e depistaggio, e per Sessa di depistaggio. L’inchiesta – che si era chiusa il 29 ottobre – è quella per cui era stata richiesta l’archiviazione per Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, e diventato il principale protagonista del caso CONSIP.