È morta Evelyn Berezin, l’inventrice del primo computer per elaborare testi
L’8 dicembre è morta a 93 anni Evelyn Berezin, l’informatica statunitense che inventò il primo elaboratore di testi computerizzato (o “word processor”: i software per scrivere, insomma). La notizia è stata data il 10 dicembre al New York Times da suo nipote, secondo cui Berezin aveva scoperto mesi fa di avere un linfoma ma aveva deciso di non curarsi.
Berezin è considerata una pioniera dell’informatica: nel 1968 brevettò un computer per scrivere testi, il primo della storia, con l’obiettivo di semplificare il lavoro delle segretarie che all’epoca lavoravano con macchine da scrivere meccaniche. Chiamò quel computer “Data Secretary” e l’anno successivo fondò l’azienda Redactron Corporation, che si occupò della produzione del macchinario.
Il “Data Secretary” aveva le dimensioni di un piccolo frigorifero, non aveva uno schermo ed era collegato a una tastiera e a una stampante IBM. Negli anni successivi al computer venne aggiunto anche uno schermo, e in totale Redactron ne vendette circa 10mila pezzi al prezzo di 8mila dollari l’uno. A metà degli anni Settanta, però, Redactron iniziò ad avere problemi finanziari e Berezin dovette vendere la società alla Burroughs Corporation, rimanendo presidente della divisione Redactron fino al 1980. Pur avendo un ruolo così importante nella storia dell’informatica, Berezin è rimasta nel corso degli anni una figura poco conosciuta. Nel 2010 lo scrittore e imprenditore Gwyn Headley scrisse di lei: «Senza Berezin non ci sarebbero stati Bill Gates, Steve Jobs, Internet, gli elaboratori di testo, i fogli di calcolo; nulla che abbia a che fare, anche solo lontanamente, con il lavoro nel Ventunesimo secolo».