Virginia Raggi ha scelto il giorno sbagliato per scrivere che «il vento è cambiato»
Lo ha scritto su Twitter parlando di Ostia, mentre Roma era avvolta da una grande nube di fumo maleodorante
La sindaca di Roma Virginia Raggi ha scritto su Twitter che «il vento è cambiato», facendo riferimento al primo abbattimento di uno stabilimento balneare abusivo sul lungomare di Ostia, e alla deposizione delle motivazioni della sentenza per il processo “Mafia Capitale”. Le dichiarazioni di Raggi arrivano però proprio nella giornata in cui a Roma c’è un incendio in un grande deposito di rifiuti, che ha causato una densa nube di fumo maleodorante che ha avvolto molte zone della città: lo stesso comune di Roma ha invitato i cittadini a non aprire le finestre delle proprie abitazioni per non rischiare di respirare sostanze potenzialmente nocive.
Ripristino della legalità proprio oggi, nel giorno dell’abbattimento del primo stabilimento illegale a Ostia. I giudici hanno confermato l’aggravante mafiosa per i protagonisti di Mafia Capitale. Il vento è cambiato. #NonAbbassiamoLoSguardo
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) December 11, 2018
L’incendio si è sviluppato nell’impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb) del quartiere Salario, ed è iniziato verso le 4.30 di questa notte. Al momento l’incendio è sotto controllo, ma secondo i vigili del fuoco ci vorrà ancora molto per il completo spegnimento delle fiamme. L’impianto del quartiere Salario è stato attivato nel 2011 e da allora è stato al centro di molte critiche da parte degli abitanti della zona, che ne chiedono la chiusura a causa delle emissioni maleodoranti.
L’impianto tratta ogni giorno quasi un quinto di tutti i rifiuti prodotti a Roma, ma secondo i critici non sarebbe adeguato a farlo: in mancanza di lavori di ristrutturazione e ammodernamento, infatti, centinaia di tonnellate di rifiuti restano quotidianamente depositate nell’impianto, che di fatto diventa una discarica. La sindaca Virginia Raggi, eletta con il Movimento 5 Stelle, aveva inizialmente promesso la chiusura dell’impianto entro il 2019, salvo poi cambiare idea e decidere addirittura di aumentare il quantitativo di rifiuti da smaltire in quella struttura.