Ad Atlanta il calcio sta spopolando
L'Atlanta United ha esordito nel campionato nordamericano solo un anno fa e lo ha già vinto, senza "vecchie glorie" e sostenuto da un pubblico che da quelle parti non si era mai visto
Nel fine settimana si è conclusa la stagione della Major League Soccer, il campionato di calcio professionistico del Nord America. È stata una stagione segnata soprattutto dall’arrivo di Zlatan Ibrahimovic a Los Angeles e dai dibattiti nati dalla deludente esclusione dai Mondiali in Russia della nazionale maschile statunitense. L’esclusione ha fatto emergere nuovi scetticismi e domande sulla reale qualità del campionato, nonostante negli ultimi anni il livello del calcio nordamericano sembrasse in miglioramento. La vittoria del campionato da parte della giovane squadra di Atlanta, lo United, sembra aver fornito una risposta convincente ai dubbi sulla salute del movimento calcistico nazionale: in MLS si può creare un progetto sportivo valido e si può ottenere un seguito notevole e di “dimensioni europee”.
La vittoria di Atlanta è stata particolarmente significativa non tanto per quello che si è visto nella finale dei playoff, vinta 2-0 contro una delle squadre più vincenti della lega, i Portland Timbers, ma per il modo in cui è stata costruita nelle ultime due stagioni.
L’Atlanta United ha esordito in MLS soltanto l’anno scorso. È stato un debutto spettacolare, caratterizzato fin dai primi incontri da un pubblico enorme a sostegno di un progetto tecnico di ispirazione europea affidato a Gerardo “Tata” Martino, ex allenatore del Barcellona e della nazionale argentina. La prima fase di questo progetto si è conclusa con la vittoria del campionato al secondo anno di esistenza: un successo totale.
L’anno scorso, nella stagione di esordio, la squadra di Atlanta aveva un’eta media di venticinque anni ed era formata per metà da giocatori statunitensi, tra i quali anche il portiere titolare della nazionale Brad Guzan. Una qualità tecnica superiore era stata aggiunta da alcuni giocatori sudamericani, tra cui l’ex attaccante venezuelano del Torino, Josef Martinez, e il trequartista paraguaiano Miguel Almiron. La squadra è rimasta la stessa quest’anno, e Martinez e Almiron sono stati i capocannonieri con 43 gol complessivi. Senza le solite “vecchie glorie” ingaggiate a fine carriera dai campionati europei, e sotto la guida di un allenatore apprezzato ed esperto come Martino, l’Atlanta United ha vinto il campionato entusiasmando il pubblico e affermandosi come una delle squadre più forti nella storia della MLS.
Oltre ad aver vinto il titolo, la stagione di Atlanta è stata un successo commerciale mai visto da quelle parti. La società ha stabilito la media-spettatori più alta del campionato con 53.000 presenze registrate nel suo mastodontico Mercedes-Benz Stadium, inaugurato l’anno scorso. In ben otto partite di campionato il numero di spettatori di Atlanta ha superato le 70.000 presenze, infrangendo record su record.
Il mondo sportivo americano ora sta riservando ancora più attenzioni all’ideatore di tutto questo: Arthur Blank, co-fondatore del più grande distributore nazionale di prodotti casalinghi (The Home Depot) e proprietario della squadra di football americano di Atlanta, i Falcons. A differenza di tanti altri proprietari di squadre di MLS, Blank ha esordito nel campionato in modo estremamente ambizioso, creando subito una società di grandi dimensioni e collegando i suoi primi e significativi investimenti nel calcio con gli interessi della sua squadra di football.
Nel 2012, per esempio, lo stato della Georgia approvò il progetto del Mercedes Benz-Stadium, inizialmente destinato ai Falcons. Blank incluse la possibilità di condividere l’impianto con la sua squadra di calcio in costruzione: trattandosi di un progetto dal valore complessivo di 1,6 miliardi di dollari, che prevedeva la costruzione di uno stadio da oltre 70.000 spettatori, la MLS fu più che convinta a concedergli un posto nel campionato. Inoltre, nonostante la città di Atlanta si trovi in una zona degli Stati Uniti dove il calcio è tuttora meno popolare della media nazionale, era la più grande area metropolitana degli Stati Uniti a non avere ancora una squadra professionistica.
BIG MOOD 🔊
It’s parade time, Atlanta! pic.twitter.com/fVgXdKIPwV
— Atlanta United FC (@ATLUTD) December 10, 2018
Lo United ha giocato la sua prima partita di Major League a marzo del 2017 nel provvisorio Bobby Dodd Stadium, un impianto da 55.000 posti di proprietà del Georgia Institute of Technology. I tifosi si erano presentati in 51.000 per una squadra che fino a poche settimane prima semplicemente non esisteva. La media spettatori del Bobby Dodd Stadium nelle prime tre partite giocate in casa era stata costante e di circa 8.000 presenze superiore a quella della squadra più seguita della MLS, i Seattle Sounders.
La vittoria del primo titolo nazionale ha segnato il completamento della prima fase del progetto dell’Atlanta United. Il club ora punta a confermarsi in campionato e diventare competitivo anche in campo internazionale. Nelle prossime settimane, però, Martino dovrebbe lasciare Atlanta per andare ad allenare la promettente nazionale del Messico. Da tempo circolano indiscrezioni sul suo possibile successore, che dovrebbe essere l’attuale allenatore del Boca Juniors, l’argentino Guillermo Barros Schelotto, sconfitto domenica sera nella finale di Copa Libertadores dal River Plate. Proprio dal River Plate è stato già annunciato il prossimo acquisto della squadra: l’attaccante Gonzalo “Pity” Martinez, autore del terzo e ultimo gol del River nella finale di Madrid.