L’Arabia Saudita ha rifiutato di estradare in Turchia due persone sospettate di coinvolgimento nell’uccisione di Jamal Khashoggi
Il ministero degli Esteri dell’Arabia Saudita ha rifiutato l’estradizione di due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio di Jamal Khashoggi, il giornalista collaboratore del Washington Post e critico del regime ucciso nel consolato saudita di Istanbul all’inizio dello scorso ottobre. L’estradizione era stata richiesta da un tribunale turco e riguardava l’ex capo dell’intelligence saudita Ahmad al Assiri e l’ex consigliere della corte saudita Saud al Qahtani.
Entrambi sono ritenuti importanti consiglieri e alleati del principe Mohammed bin Salman (spesso abbreviato in MBS), il figlio dell’attuale monarca e ritenuto la figura politica più importante del paese. Secondo la CIA, è stato il principe in persona a ordinare l’omicidio di Khashoggi e lui stesso avrebbe seguito personalmente diverse fasi dell’operazione, tenendosi in contatto con gli uomini inviati a Istanbul per eseguire l’omicidio.