La strage nella discoteca vicino ad Ancona, per punti
Le ultime notizie sulla calca nel locale di Corinaldo, dove proseguono le indagini sulla morte di 6 persone
A Corinaldo, in provincia di Ancona, proseguono le indagini per ricostruire che cosa abbia provocato il panico e la calca che venerdì 7 dicembre, nella discoteca Lanterna Azzurra, hanno causato la morte di sei persone – per lo più adolescenti – e il ferimento di un’altra decina di partecipanti. Le indagini si stanno concentrando sulla dinamica dell’incidente da una parte e su chi l’abbia causato, forse spruzzando spray urticante tra la folla in attesa di assistere a un concerto di Sfera Ebbasta. Da domenica circolano notizie, da confermare, sull’identificazione di un minorenne sospettato di essere il responsabile, sulla base di testimonianze che devono essere ancora pienamente verificate. Oggi sarebbero state fermate altre due persone, ma anche questa notizia è da confermare.
Cosa è successo alla Lanterna Azzurra
Nella serata di venerdì 7 dicembre nel locale Lanterna Azzurra Clubbing di Madonna del Piano, nella campagna presso Corinaldo, alcune decine di adolescenti erano in attesa di partecipare a un concerto con il trapper Sfera Ebbasta. Mentre ascoltavano musica e ballavano, alcuni di loro hanno avvertito un odore acre e una sensazione di irritazione a naso e gola. Alcuni hanno iniziato a scappare per raggiungere una delle uscite di sicurezza, altre persone allarmate hanno fatto altrettanto e in breve tempo si è creata una grande calca verso l’uscita.
I ragazzi hanno percorso al buio una rampa di accesso al locale, che passava sopra un piccolo fossato profondo poco più di un metro. Sotto la pressione delle decine di persone che scappavano disordinatamente, la balaustra della rampa ha ceduto, facendo cadere alcuni nel fossato. Il crollo ha provocato ulteriore panico e una fuga ancora più disordinata verso l’esterno del locale.
Morti e feriti
Nell’incidente alla Lanterna Azzurra sono morti cinque adolescenti e una donna adulta: tre ragazze e due ragazzi, con un’età compresa tra i 14 e i 16 anni, ed Eleonora Girolimini, di 39 anni, che aveva accompagnato la figlia undicenne al concerto. A parte un ragazzo, provenivano tutti da Senigallia, perché nel locale era stato anche organizzato un incontro per gli studenti di cinque istituti superiori della città.
Nella ressa sono rimaste ferite circa 60 persone, 7 in modo grave. Sono state ricoverate negli ospedali della zona, molti con traumi da schiacciamento dovuti alla calca. Secondo ANSA i 7 feriti gravi, per i quali la prognosi è ancora riservata, sono tenuti sotto coma farmacologico in attesa che migliorino le loro condizioni.
Il numero dei partecipanti
Per più di un giorno agenzie di stampa e giornali hanno riferito che per il concerto di Sfera Ebbasta fossero stati venduti 1.400 biglietti, ben oltre la capienza di 870 persone della Lanterna Azzurra. La notizia era basata su informazioni fornite dalla procura e poi ripetute dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel corso di una conferenza stampa organizzata dopo la sua visita a Corinaldo.
Domenica 9 dicembre, il comandante provinciale dei Carabinieri di Ancona, Cristian Carrozza, ha però escluso che fossero stati venduti così tanti biglietti, spiegando che la cifra faceva riferimenti ai numeri progressivi stampati sui biglietti, che non corrispondevano a quelli venduti effettivamente. Dagli accertamenti svolti, risulta che i biglietti venduti siano stati 680 e circa 500 quelli poi verificati all’ingresso. La capienza della sala in cui si teneva il concerto era di 459 persone, ma c’era comunque un altro ambiente del locale aperto allo stesso piano per ospitare altre persone.
Il primo sospettato
Secondo ANSA, domenica un ragazzo di 17 anni sarebbe stato messo in stato di fermo, sulla base delle testimonianze raccolte da alcune persone presenti alla Lanterna Azzurra venerdì sera. Nella sua casa, riferisce sempre ANSA, sarebbe stata trovata “della droga, ma nulla che al momento possa collegarlo a quanto avvenuto venerdì sera”. Non risulta ci siano video o fotografie scattate all’interno del locale in cui compaia il ragazzo, sospettato di avere utilizzato una bomboletta con spray urticante tra i partecipanti al concerto. Non è stato ancora sentito e il suo nome non è stato inserito nel fascicolo di indagine.
Oggi il Corriere della Sera ha scritto che sarebbero state fermate altre due persone, e spiega: «L’ipotesi che sta prendendo piede tra chi indaga è che alla Locanda Azzurra fosse presente una banda di giovani dedita alle rapine nei confronti di coetanei e che potrebbe aver utilizzato lo stratagemma dello spray urticante per coprirsi la fuga». La notizia dei nuovi fermi non è comunque stata confermata, e non è nemmeno chiaro quale sia la fonte dell’ipotesi investigativa.
Bomboletta spray?
Sulla base delle dichiarazioni della procura e di alcune testimonianze, da un paio di giorni viene data come molto concreta la possibilità che il panico sia stato causato dall’utilizzo di una bomboletta di spray urticante, anche sulla base di episodi simili segnalati negli ultimi anni ai concerti. Sempre all’ANSA, Carozza ha però ricordato che “quella dello spray non è l’unica pista da seguire”. Le testimonianze raccolte finora non sono infatti molto chiare: alcuni hanno detto di avere notato del fumo spesso, come quello emesso dalle macchine per fare il fumo bianco utilizzate di frequente ai concerti. Non viene quindi esclusa l’ipotesi che l’odore acre e la sensazione di irritazione possa essere stata causata da una macchina per il fumo. Nel locale risulta che sia stata comunque trovata una bomboletta spray, sulla quale sono ancora in corso accertamenti tecnici.