Cinque libri recenti consigliati da Bill Gates
Un manuale di meditazione, un saggio sulle armi autonome, il memoir dell'anno e 21 lezioni dal 2018
Come fa ormai da anni a ridosso delle vacanze estive e natalizie, il fondatore di Microsoft e filantropo Bill Gates ha pubblicato sul suo blog una lista di cinque libri che consiglia di leggere, insieme a un video in cui spiega per ognuno le ragioni. La selezione non prevede romanzi ed è «piuttosto eclettica»: una guida sulla meditazione, un saggio sulle armi autonome e il memoir di un’autodidatta cresciuta in una famiglia di mormoni. Alcuni sono stati tradotti in italiano, degli altri trovate il testo in inglese.
Educated di Tara Westover
L’educazione, tradotto da Silvia Rota Sperti per Feltrinelli
È considerato uno dei memoir dell’anno: Tara Westover è nata nel 1986 in Idaho, in una isolata famiglia di mormoni, non è mai andata a scuola, non è mai stata visitata da un medico, l’istruzione che ha ricevuto le è stata data dai genitori ed è cresciuta leggendo un solo libro, la Bibbia. Da adolescente si mise a studiare da autodidatta e riuscì a venire ammessa in un’università: da allora il desiderio di conoscenza ha guidato la sua vita, facendole ottenere un PhD all’università di Cambridge e raccontare la sua storia in questo libro.
Army of None di Paul Scharre
Le armi autonome sono quelle guidate dall’intelligenza artificiale: non sono un argomento molto natalizio ma il libro, dice Bill Gates, è avvincente e fa chiarezza in un mondo sterminato, pieno di argomenti sia contro che a favore. Scharre lo tratta in modo comprensibile e completo: è infatti un reduce di guerra e ha aiutato il governo statunitense a stilare le regole sull’uso delle armi autonome.
Bad Blood di John Carreyrou
Racconta la storia dell’ascesa e della crisi di Theranos, una società di tecnologia sanitaria fondata nel 2003 dalla 19enne Elizabeth Holmes. Prometteva di rivoluzionare il modo in cui si fanno le analisi del sangue, prelevando una quantità di sangue molto inferiore a quella attuale e a costi molto più bassi. Raccolse più di 700 milioni di dollari dagli investitori. Nel 2015 un’inchiesta del Wall Street Journal scritta da John Carreyrou mise in discussione questa nuova tecnologia: la fondatrice venne processata per frode, l’azienda rischiò due volte il fallimento e chiuse nell’agosto del 2018. Gates consiglia il libro perché dentro c’è tutto: «truffe elaborate, intrighi aziendali, storie da copertina, rapporti familiari distrutti e il crollo di un’azienda che arrivò a valere quasi 10 miliardi di dollari».
21 Lessons for the 21st Century di Yuval Noah Harari
21 lezioni per il XXI secolo tradotto da Marco Piani per Bompiani
Harari è uno storico, saggista e professore universitario israeliano. È conosciuto in tutto il mondo per i bestseller Sapiens e Homo Deus, i primi due saggi di una trilogia che esplora il passato, il futuro e il presente dell’umanità, quest’ultimo affrontato appunto nelle 21 lezioni. Gates, che dice di aver apprezzato molto tutti e tre i libri, spiega che «se nel 2018 la situazione del mondo vi ha travolto, le 21 lezioni offrono un’utile cornice per digerire le notizie e riflettere sulle sfide che ci aspettano».
The Headspace Guide to Meditation and Mindfulness di Andy Puddicombe
Libera la mente: Dieci minuti al giorno possono fare la differenza tradotto da Giovanna Arenare per De Agostini
Il viaggio di Andy Puddicombe nel mondo della meditazione iniziò nel 1994, quando lasciò il Regno Unito e gli studi per diventare monaco buddista; viaggiò in molti paesi dell’Asia per migliorare il suo addestramento fino a essere ordinato in un monastero tibetano. Visse per un anno in un monastero in Scozia, poi andò a Mosca dove per quattro anni insegnò quello che aveva imparato, e tornò infine in Regno Unito. Qui nel 2010 ha aperto un’azienda che organizza sedute e corsi online di meditazione e mindfulness (semplificando: la pratica che allena a concentrarsi sul momento presente). Ha scritto tre libri per spiegarla e invogliare le persone a praticarla: secondo Bill Gates «se state pensando di iniziare, questa è l’introduzione perfetta».