Di Maio ha mentito alle Iene?

Nel corso di un'intervista andata in onda ieri ha definito "vecchia stalla" un villino abusivo con piscina in cui la sua famiglia organizzava feste e cene

Nell’ultima puntata della trasmissione Le Iene il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha sminuito la presenza di alcune costruzioni abusive sui terreni di proprietà del padre Antonio, definendole edifici in rovina risalenti alla Seconda guerra mondiale. Secondo quanto scoperto dalla trasmissione, però, almeno uno degli edifici è in realtà un villino con patio coperto, dove almeno fino a pochi anni fa si trovava una piscina smontabile e si tenevano feste e cene alle quali avrebbe personalmente partecipato lo stesso Di Maio, come testimoniato da alcune fotografie.

Il terreno in questione si trova nel comune di Mariglianella, in provincia di Napoli, dove negli anni sono stati costruiti alcuni piccoli edifici che sono risultati abusivi. Interpellato dalla trasmissione, Di Maio ha spiegato di conoscere bene quell’area, utilizzata in passato come rimessa di materiale per l’impresa di costruzione di famiglia. Secondo quanto ha detto alla trasmissione, gli edifici abusivi sarebbero in realtà ruderi risalenti alla Seconda guerra mondiale. In particolare Di Maio ha indicato una masseria (che appare effettivamente piuttosto vecchia e in rovina) e quella che lui definisce una “stalla”. Di Maio ha più volte affermato di ricordare bene quei terreni e quegli edifici.

In realtà, secondo la trasmissione, alcuni degli edifici sono molto più recenti di quanto sostiene Di Maio. Per datarne la costruzione sono state utilizzate fotografie satellitari dei primi anni Duemila dalle quali sembra evidente che almeno alcuni dei fabbricati presenti sui terreni siano stati costruiti o comunque profondamente ristrutturati in tempi recenti. In particolare, quella che Di Maio definisce una stalla, oggi risulta essere un villino con patio ristrutturato di recente.

Con una ricerca su Facebook, la trasmissione ha individuato una serie di fotografie risalenti al 2013 che ritraggono lo stesso Di Maio in una piscina smontabile posizionata proprio davanti alla “stalla”, mentre in altre foto si vedono pranzi e feste svolgersi nel patio coperto. Se venisse confermato che le fotografie sono state scattate proprio nel villino, come sostiene la trasmissione, difficilmente Di Maio potrebbe continuare a sostenere di non sapere che la stalla era stata in realtà trasformata dal padre in una piccola villa.

Quella andata in onda domenica è stata la terza puntata della trasmissione dedicata alle vicende imprenditoriali della famiglia Di Maio. Nelle prime due, l’inviato Filippo Roma aveva scoperto che l’impresa di costruzioni di famiglia aveva assunto almeno quattro lavoratori in nero, uno dei quali è stato coinvolto in un incidente sul lavoro e invitato a non denunciare il fatto per evitare problemi all’azienda. Di Maio aveva confermato la versione della trasmissione e consegnato tutti i documenti relativi al caso.