Il successo di Microsoft, di nuovo
Come ha fatto una delle società informatiche più grandi al mondo a riprendersi i suoi spazi in pochi anni, superando questa settimana Apple in borsa (per poco)
Seppure per poche ore, a inizio settimana Microsoft ha raggiunto in borsa un valore di mercato superiore a quello di Apple, a conferma del buon andamento delle azioni e delle scelte degli ultimi anni del suo CEO, Satya Nadella, per riorganizzare l’azienda e i suoi obiettivi. Nei giorni seguenti, Apple e Microsoft si sono contese il primato della maggiore capitalizzazione, concludendo la giornata in borsa di giovedì 29 novembre rispettivamente con 852,04 miliardi di dollari e 845,84 miliardi. Al di là dei sorpassi e controsorpassi nel breve periodo, il buon andamento delle azioni di Microsoft nell’ultimo anno racconta efficacemente i risultati raggiunti da una società che fino a qualche anno fa sembrava disorientata e incapace di reinventarsi.
Breve termine
Come spiega un’analisi di Steve Lohr sul New York Times, i successi di Microsoft possono essere spiegati nel breve e nel medio termine. Sull’immediato, le azioni della società hanno retto molto meglio rispetto a quelle di altre grandi aziende tecnologiche, nelle ultime settimane alle prese con un calo di fiducia da parte degli investitori, che stanno dimostrando una tendenza più marcata del solito a vendere le azioni del settore tecnologico statunitense. Nel caso di Apple, la diffidenza deriva dalle previsioni meno ottimistiche sulle vendite dei nuovi iPhone, presentati un paio di mesi fa, molto costosi e che faticano a scalzare i vecchi modelli nelle preferenze degli utenti. La stragrande maggioranza dei ricavi di Apple passa per le vendite degli iPhone: se queste calano si riduce per forza il giro di affari dell’azienda, che non vende altri prodotti con un successo paragonabile a quello dei suoi smartphone. Anche se Apple è economicamente molto solida, la prospettiva di vederla crescere meno del previsto preoccupa gli investitori, che diversificano di più le loro proprietà in borsa riducendo gli investimenti nell’azienda.
Sempre sul breve periodo, Microsoft si sta facendo notare sul mercato dei titoli tecnologici perché si occupa di servizi più sicuri e meno controversi, rispetto ad alcune delle grandi aziende del settore. Facebook e in parte Google, con YouTube, sono periodicamente accusate di favorire la diffusione di notizie false, di non avere fatto abbastanza per contrastare le ingerenze russe nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2016 e di non tutelare la privacy dei loro utenti. La possibilità che i governi intervengano con leggi più severe per normarne le attività preoccupano gli investitori, che sono quindi diventati molto più cauti nello spostare grandi quantità di denaro in borsa verso queste aziende.
Cloud e servizi
Ma il motivo del successo in borsa di Microsoft, con il valore delle azioni cresciuto del 30 per cento in un anno, va ricercato nelle scelte industriali della società nel medio-lungo periodo. In pochi anni Microsoft ha abbandonato il settore degli smartphone, dove aveva raccolto molte delusioni, e si è concentrata nella fornitura di sistemi e servizi per le aziende, un ambito molto più solido e meno imprevedibile rispetto a quello dei cellulari. Farlo non è stato semplice, ma già 4 anni fa Nadella aveva fatto intendere di avere le idee chiare per Microsoft, poco dopo essersi insediato alla guida della società al posto di Steve Ballmer.
Microsoft era arrivata in ritardo nel settore del cloud computing (cioè la fornitura di servizi e spazio dove archiviare e condividere i file a distanza, nei centri dati) rispetto ai suoi concorrenti. Il primo servizio completo di questo tipo era stato introdotto da Microsoft nel 2010, circa quattro anni dopo quello di Amazon, ma si sarebbe dovuto attendere il 2013 per avere un sistema comparabile in termini di servizi e prestazioni. Il cloud di Microsoft rimase per diversi anni un prodotto secondario, rispetto a quello storicamente più rilevante del sistema operativo Microsoft e delle sue varie declinazioni, compresa quella per smartphone fortemente voluta da Ballmer in un disperato tentativo di competere con gli iPhone e con gli smartphone Android.
Appena nominato CEO, Nadella trovò una situazione in azienda molto complicata, con numerosi settori da riorganizzare, alcuni mal gestiti e altri che non sapevano dove andare. Valutata la situazione, concluse che l’obiettivo principale di Microsoft fosse tornare alle radici e investire molto nei servizi per le aziende, in modo da competere con Amazon ad armi pari. Quella scelta si rivelò vincente: in poco più di tre anni, Microsoft ha quasi raddoppiato la sua quota di mercato nel settore cloud, arrivando al 13 per cento. Amazon è ancora saldamente al primo posto con un 33 per cento, ma Microsoft continua a espandere la sua presenza e a produrre grandi ricavi.
Nell’anno fiscale che si è concluso lo scorso giugno, Microsoft ha registrato un aumento dei ricavi pari al 15 per cento, arrivando a un risultato complessivo di 110 miliardi di dollari. Il reddito operativo aziendale (cioè prima delle imposte e degli altri oneri finanziari) è stato pari a 35 miliardi di dollari, il 13 per cento in più rispetto all’anno precedente.
Microsoft in questi anni ha rafforzato la sua presenza nelle tecnologie cloud facendo convergere buona parte dei suoi servizi verso l’online. Office, il suo famoso pacchetto di programmi per la produttività, è stato completamente trasformato in una versione che può funzionare online e tramite un normale browser, semplificando la gestione e la condivisione dei file. Il sistema è inoltre integrato in altri servizi di Microsoft, come Skype per la comunicazione in tempo reale e Outlook/Live per gestire la propria posta elettronica.
Acquisizioni
Le acquisizioni che ha scelto di compiere Nadella negli ultimi anni avevano lo stesso orientamento verso i professionisti e i servizi per le aziende. Nel 2016 Microsoft ha acquisito LinkedIn per 26,2 miliardi di dollari. Il social network per gestire i propri rapporti di lavoro, o trovare un nuovo impiego, continua ad avere un buon successo ed è una buona occasione per Microsoft per far conoscere i propri prodotti. Quest’anno Microsoft ha inoltre acquisito GitHub, la più utilizzata e famosa piattaforma utilizzata da chi realizza software per condividere codici, idee ed esperienze sulla creazione di applicazioni. È utilizzata da circa 28 milioni di programmatori e dà a Microsoft la possibilità di favorire una migliore integrazione di programmi esterni nei suoi servizi.
La parentesi Nokia
Nadella ha inoltre preso qualche dolorosa, ma necessaria, decisione per riorganizzare le attività di Microsoft. Nel 2013, sotto la spinta dell’allora CEO Steve Ballmer, l’azienda aveva acquisito Nokia, la storica società produttrice di telefoni cellulari, confidando che potesse diventare il pezzo che a Microsoft era sempre mancato per competere con Apple e Google nel settore degli smartphone. L’acquisizione non portò ai risultati sperati e appena due anni dopo, Nadella decise di liberarsi di Nokia, perdendoci 7,6 miliardi di dollari. Un taglio necessario per riorientare l’azienda che a qualche anno di distanza possiamo dire abbia funzionato, forse meglio del previsto.