Come cambierà la Coppa Davis
Il più antico e prestigioso torneo a squadre del tennis maschile dal prossimo anno cambia completamente, su proposta del calciatore spagnolo Gerard Piqué (eh?)
L’ultima edizione della Coppa Davis, la più antica e prestigiosa competizione mondiale a squadre del tennis maschile, si è conclusa lo scorso fine settimana con la vittoria della Croazia. Per la Croazia è stato il coronamento di un’annata sportiva memorabile, che ha portato anche uno storico secondo posto ai Mondiali di calcio in Russia, ma questa edizione del torneo ha avuto un significato particolare, visto che è stata l’ultima giocata con la vecchia formula. Dal prossimo anno – e almeno per i prossimi venticinque, salvo imprevisti – la Coppa Davis cambierà completamente la sua struttura, come annunciato in estate dalla Federazione internazionale di tennis (ITF).
Il nuovo format della Coppa Davis è stato proposto e introdotto dal gruppo Kosmos, una società che si occupa di investimenti nel mondo dello sport fondata dall’attuale difensore del Barcellona e della nazionale spagnola Gerard Piqué assieme all’imprenditore giapponese Hiroshi Mitikani, proprietario dell’azienda giapponese di commercio elettronico Rakuten (sponsor del Barcellona). Il nuovo torneo è stato presentato ufficialmente lo scorso agosto a Orlando, in Florida, nel corso dell’Annual General Meeting della ITF, da Piqué in persona.
Fin qui la Coppa Davis si è giocata annualmente a eliminazione diretta tra squadre nazionali. Le migliori sedici squadre venivano incluse nel cosiddetto World Group e si affrontavano in quattro turni distribuiti in quattro weekend nel corso dell’anno. Ogni turno prevedeva cinque incontri nel giro di tre giorni (solitamente nei fine settimana): i primi due erano singoli, il terzo era un doppio e gli ultimi due nuovamente dei singoli. Gli incontri singoli erano al meglio dei cinque set.
La nuova Coppa Davis si deciderà invece in una settimana e sarà una sorta di campionato mondiale, a cui ci si potrà qualificare tramite dei preliminari in programma a febbraio. Nella fase finale sono previsti sei gironi da tre squadre ciascuno che qualificheranno ai quarti le prime classificate e le due migliori seconde. Ogni incontro si disputerà al meglio delle tre partite – due singoli e un doppio – e tutte al meglio dei tre set, con tiebreak. Una sconfitta per 3-0 non darà nessun punto alla squadra perdente, ma con un set vinto e un ipotetico risultato di 2-1, la perdente avrà comunque un punto. Questo dovrebbe mantenere alto il livello di agonismo per tutto il torneo, limitando il numero di partite noiose o dall’esito scontato e ininfluente. Il montepremi sarà più ricco. Al termine del torneo, i giocatori della nazionale vincitrice si divideranno 2,1 milioni di euro. Alla nazionale arrivata seconda andranno un milione e mezzo di euro. La partecipazione alla sola fase a gironi garantirà inoltre a ciascuna nazionale circa mezzo milione di euro.
La fase finale della nuova Coppa Davis dovrà essere giocata in un impianto attrezzato a ospitare un gran numero di partite. Le prime due edizioni – la prima è prevista per il prossimo novembre – si giocheranno a Madrid, nell’impianto che di solito viene usato per gli Open di Madrid, la Caja Mágica; non è invece ancora sicuro cosa succederà dopo, ma ci sono voci di un possibile trasferimento negli Stati Uniti.
La Coppa Davis venne giocata per la prima volta nel 1900 a Boston, negli Stati Uniti. Era stata ideata l’anno prima da quattro membri della squadra di tennis dell’università di Harvard che volevano organizzare una partita tra Stati Uniti e Regno Unito. Le due federazioni nazionali accettarono e uno dei quattro giocatori, Dwight Davis, inventò la struttura del torneo e ordinò una coppa, che comprò di tasca sua. La prima edizione venne sorprendentemente vinta dagli Stati Uniti. Da allora il torneo si tenne ogni anno, tranne durante la Prima e la Seconda guerra mondiale.
Nel 1905 parteciparono anche Francia, Austria, Belgio e “Australasia”, una squadra composta da Australia e Nuova Zelanda, che giocarono insieme fino al 1913. Il torneo continuò a crescere lentamente ammettendo sempre nuove nazioni; i primi anni videro il dominio di Stati Uniti, Gran Bretagna e Australasia, fino alla vittoria della Francia nel 1927. Inizialmente il torneo si chiamava International Lawn Tennis Challenge, ma in seguito alla morte di Dwight Davis nel 1945 venne rinominato Coppa Davis.