La terra di mezzo
Per trent’anni Ursula Schulz-Dornburg ha fotografato in bianco e nero panorami e territori tra Europa e Asia
Il libro The Land in Between raccoglie le foto che la tedesca Ursula Schulz-Dornburg ha scattato per più di trent’anni nei territori compresi al confine tra Asia e Europa, aree di importanza storica in cui si è recata per mostrare tramite la fotografia il legame tra paesaggio e civiltà umana, e “come i conflitti e la distruzione, il tempo e il degrado possano trasformare un paesaggio”.
Le foto sono state scattate tra il 1980 e il 2012 e vengono da posti al confine tra Europa e Asia, “un’area spesso definita non dal suo contenuto ma da ciò che sta ai lati, Europa e Asia, est e ovest, vecchio e nuovo”, spiega la presentazione del libro. Ci sono la città di Kurchatov in Kazakistan e di Kronstadt in Russia, ma anche foto da Georgia, Azerbaijan, Iran e Iraq, insieme alle fermate degli autobus dell’era sovietica in Armenia e alle abitazioni nelle paludi della Mesopotamia. Tra le foto più recenti ci sono quelle che ha scattato nel 2010 in Siria all’antica città di Palmira, famosa per il suo sito archeologico patrimonio dell’UNESCO, occupata dall’ISIS e fortemente danneggiata dai bombardamenti della guerra in Siria.
Nonostante siano state scattate in periodi e luoghi diversi, le foto di Ursula Schulz-Dornburg sono molto coerenti le une con le altre: sono state realizzate in modalità analogica, in bianco e nero, e per lo più scattate frontalmente. Mostrano vasti panorami in cui, come viene fatto notare all’interno del libro, “abbondano riferimenti a sottotesti politici, storici e culturali che alludono a conflitti e spazi, ascese e cadute di egemonie politiche”.
Il libro, che è il catalogo di una mostra che qualche mese fa si poteva visitare a Francoforte, è stato premiato come miglior catalogo fotografico a Paris Photo ed è stato pubblicato da MACK. Si può comprare anche qui. Ursula Schulz-Dornburg è nata a Berlino nel 1938 e vive e lavora a Dusseldorf dal 1969. Lavora principalmente in bianco e nero e dalla fine degli anni Sessanta si interessa della relazione tra architettura, paesaggio e civiltà umana.