Non si sa come recuperare il corpo dell’americano ucciso dai sentinelesi
La tribù l'ha seppellito e forse tra qualche giorno potrebbe legarlo a un palo di bambù, come fece nel 2006 con due pescatori
Dependra Pathak – capo della polizia delle isole Andamane e Nicobare, in India – ha detto durante una conferenza stampa tenuta il 24 novembre che difficilmente si potrà recuperare il corpo di John Allen Chau, lo statunitense di 27 anni ucciso dai sentinelesi, la tribù che vive nell’isola indiana di North Sentinel. Pathak ha anche diffuso informazioni interessanti su cosa successe dopo che nel 2006 i sentinelesi uccisero due pescatori che finirono sull’isola.
La tribù è una delle ultime a vivere isolate dal mondo: da anni non ci sono tentativi ufficiali di entrarci in contatto e nei secoli passati le interazioni tra sentinelesi e resto del mondo sono state rare e spesso violente. I sentinelesi non sono considerati soggetti alla legge indiana, e quindi nessun sentinelese sarà arrestato per omicidio, ma a prescindere da questo non si sa come andare sull’isola senza mettere a rischio i sentinelesi e coloro che andrebbero a recuperare il corpo di Chau.
Pathak ha detto che alcuni poliziotti sono arrivati a circa 500 metri dall’isola, in barca: hanno usato dei binocoli per capire cosa stesse succedendo sulla spiaggia di North Sentinel, ma non hanno osservato nulla di utile per recuperare il corpo. Nelle circa tre ore di osservazione, sono stati avvistati cinque o sei sentinelesi armati con archi e frecce mentre sembravano presidiare un posto preciso, non lontano da quello in cui si pensa che Chau sia stato ucciso e probabilmente seppellito (o forse più semplicemente coperto con un po’ di sabbia).
La polizia, ha spiegato Pathak, non sa bene come muoversi. Andare sull’isola e recuperare il corpo – ammesso che sia dove si pensi – metterebbe a rischio la vita dei membri della missione e rischierebbe di sconvolgere in diversi modi l’esistenza dei sentinelesi. La polizia sta quindi provando a capire come fare, anche chiedendo informazioni ad alcuni antropologi, ma nemmeno loro hanno molte informazioni sui sentinelesi: le poche disponibili risalgono come minimo agli anni Novanta.
Fino a cinque mesi fa Pathak era il responsabile della gestione del traffico di New Delhi. Parlando dell’omicidio di Chau, Pathak ha detto: «È il caso più strano della mia vita. Stiamo cercando di entrare nel mondo di un’altra civiltà. […] Abbiamo più o meno identificato il luogo [dove si troverebbe il corpo di Chau]», e ha aggiunto che era evidente che i sentinelesi fossero «guardinghi». «Se ci fossimo avvicinati, ci avrebbero attaccati», ha detto.
Parlando dei pescatori uccisi dai sentinelesi nel 2006, Pathak ha detto che anche in quel caso i corpi furono inizialmente seppelliti. Dopo circa una settimana, i sentinelesi tirarono fuori i corpi dalla sabbia e li legarono a dei pezzi di bambù, tenendoli dritti e rivolti verso il mare. Secondo Pathak, una cosa simile potrebbe succedere anche per il corpo di Chau, che in questo modo potrebbe essere identificato. Per il momento però non si hanno altre certezze.