Una volontaria italiana è stata rapita in Kenya
A Chakama, nel sud del paese: lavorava per la ONG Africa Milele Onlus e non si sa ancora chi l'abbia sequestrata
Una ragazza italiana di 23 anni che lavorava come volontaria in Kenya è stata rapita da un gruppo di uomini armati ancora non identificati. Il rapimento è avvenuto martedì sera intorno alle 20 a Chakama, una località del sud del Kenya che si trova a circa 80 chilometri dalla città di Malindi, nella contea di Kilifi. Citando fonti nel ministero degli Esteri, il Corriere della Sera scrive che la volontaria si chiama Silvia Costanza Romano ed è un’istruttrice di ginnastica artistica di Milano, ma l’informazione non è stata confermata ufficialmente.
The National Police Service wishes to inform the public that last evening at about 8pm, a gang of men armed with AK 47 rifles attacked Chakama Trading centre in Chakama, Makongeni sub location in Kilifi county, about 80 kilometres west of Malindi town. 1/6
— National Police Service-Kenya (@NPSOfficial_KE) November 21, 2018
La polizia ha detto che un gruppo di uomini armati con mitragliatori AK47 ha attaccato sparando indiscriminatamente e ferendo anche 5 persone, tra cui due bambini, prima di rapire la volontaria italiana, di cui la polizia non ha confermato il nome. Tra i cinque feriti, ha detto la polizia, una ragazza di 23 anni colpita al collo è in condizioni “serie”, mentre gli altri sono in condizioni giudicate stabili. Un testimone del rapimento ha detto a Reuters che gli uomini che hanno rapito la cooperante parlavano somalo. In passato ci sono stati rapimenti lungo la costa del Kenya, spesso da parte di gruppi islamisti somali.
La polizia kenyna ha detto che la ragazza italiana lavorava per Africa Milele Onlus, una ONG di Fano, nelle Marche, da tempo attiva nella zona di Chakama con diversi progetti di volontariato. Sempre al Corriere la fondatrice della ONG, Lilian Sora, si è detta «sconvolta» dalla notizia e ha spiegato che «operiamo a Chamaka da oltre cinque anni, non abbiamo mai avuto problemi di sorta, si tratta di un’area tranquilla, un centro rurale in mezzo alla foresta». La ragazza era già stata in Kenya ad agosto, dove aveva lavorato per un mese come volontaria in un orfanotrofio a Likoni costruito e gestito dalla onlus italiana Orphan’s dreams, fondata da Davide Ciarrapica.