Michael Bloomberg ha donato 1,8 miliardi di dollari alla Johns Hopkins University, la più grossa donazione a un’università nell’era moderna
Michael Bloomberg – ricchissimo imprenditore fondatore di Bloomberg ed ex sindaco di New York – ha donato 1,8 miliardi di dollari alla Johns Hopkins University, l’università in cui ha studiato. La donazione, che ai giornali risulta essere la più grande mai arrivata a un’università nell’era moderna, ha lo scopo di rendere il processo di iscrizione all’università più accessibile agli studenti delle classi sociali meno agiate. L’iscrizione a un’università di alto livello negli Stati Uniti può costare infatti anche 70-80 mila dollari ogni anno.
Grazie ai soldi donati da Bloomberg, dal prossimo autunno l’università potrà allargare molto la disponibilità dei fondi per gli studenti meno abbienti, eliminare il suo programma di erogazione di prestiti e dare un sostegno a molti attuali studenti che hanno già contratto dei mutui per pagare la propria iscrizione. Nell’ultimo anno, aveva detto il preside Ronald J. Daniels, l’università aveva faticato ad accettare gli studenti più talentuosi a prescindere dalle loro disponibilità economiche. Bloomberg, che si è diplomato alla Johns Hopkins nel 1964, ha scritto sul New York Times di aver fatto la donazione perché le opportunità dovrebbero basarsi sul merito e non sui soldi: «Questo farà sì che che le finanze di ciascun ragazzo non avranno più un peso nelle decisioni su chi ammettere ai corsi».
Bloomberg si è formalmente re-iscritto al Partito Democratico lo scorso ottobre, e circolano voci sempre più concrete su una sua possibile candidatura alle primarie del Partito Democratico in vista delle elezioni presidenziali del 2020. È sempre stato un grande filantropo – aveva già donato 6,4 miliardi per l’istruzione prima dell’annuncio di domenica, di cui 3,3 alla Johns Hopkins – e ha donato molti soldi anche per finanziare chi si occupa di controllo delle armi.