La CIA ha concluso che fu Mohammed bin Salman a ordinare l’omicidio Khashoggi
E ha trasmesso alla Casa Bianca i risultati della sua indagine, scrivono i giornali americani, basati su diverse intercettazioni
La CIA, l’agenzia di intelligence straniera statunitense, ha concluso che fu il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman a ordinare l’omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi, ucciso nel consolato dell’Arabia Saudita a Istanbul lo scorso 2 ottobre. Lo hanno riportato venerdì il Washington Post e poi gli altri principali media americani, basandosi su diverse fonti vicine all’indagine, le cui conclusioni sono state trasmesse alla Casa Bianca. È una versione che contraddice quella ufficiale della monarchia saudita, che dopo essere stata cambiata diverse volte dalla famiglia reale ora dice che i responsabili dell’omicidio furono alcuni agenti dell’intelligence che agirono in autonomia senza coinvolgere Mohammed bin Salman. Il vicepresidente degli Stati Uniti, dopo l’uscita della notizia, ha detto che i responsabili dell’omicidio risponderanno dei loro crimini.
Ma in un paese totalitario in cui il controllo della monarchia è così pervasivo un omicidio come quello di Khashoggi – che fu ucciso in una stanza del consolato da una squadra di funzionari e agenti dell’intelligence – non sarebbe mai potuto accadere senza l’approvazione di Mohammed bin Salman, ha concluso la CIA. Questa tesi è stata confermata da due prove principali: alcune intercettazioni telefoniche del principe nei giorni precedenti all’omicidio, e una comunicazione di uno dei membri della squadra a un suo superiore subito dopo.
In quest’ultima conversazione, l’agente Maher Abdulaziz Mutreb annunciò la riuscita dell’operazione aggiungendo «dillo al tuo capo», secondo la CIA un chiaro riferimento a Mohammed bin Salman. Secondo le fonti del New York Times, invece, le altre intercettazioni precedenti dimostrano che Mohammed bin Salman stava cercando dei modi per attirare Khashoggi nel consolato, anche se non ci sono riferimenti diretti al suo omicidio. La CIA sta anche indagando sui contatti tra Khashoggi e il principe Khalid bin Salman, fratello di Mohammed e ambasciatore saudita a Washington, per verificare se sia stato coinvolto nell’omicidio. Lui ha negato scrivendo su Twitter di aver avuto l’ultimo contatto con Khashoggi un anno fa.
As we told the Washington Post the last contact I had with Mr. Khashoggi was via text on Oct 26 2017. I never talked to him by phone and certainly never suggested he go to Turkey for any reason. I ask the US government to release any information regarding this claim.
— Khalid bin Salman خالد بن سلمان (@kbsalsaud) November 16, 2018
Le conclusioni della CIA complicano ulteriormente la posizione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che da settimane sta cercando di districarsi tra la necessità di preservare la strategica alleanza con l’Arabia Saudita e quella di punire i responsabili per mantenere la credibilità a livello internazionale. Trump ha avuto parecchi inciampi nella gestione della faccenda, e secondo la maggior parte degli analisti ha dimostrato di essere interessato principalmente a conservare l’ottimo rapporto che lo lega alla monarchia saudita, cosa che però è resa più difficile dal rapporto della CIA.
Giovedì il governo statunitense aveva approvato sanzioni individuali contro 17 persone saudite accusate di essere coinvolte nell’omicidio, tra le quali però non ci sono persone davvero importanti, e che in ogni caso avranno poco effetto visto che diversi obiettivi delle sanzioni sono già stati incarcerati dalla monarchia saudita.