La Corte di appello di Parigi ha concesso la libertà su cauzione all’intellettuale svizzero Tariq Ramadan
La Corte di appello di Parigi ha concesso la libertà su cauzione all’intellettuale svizzero Tariq Ramadan. La libertà su cauzione gli era stata in precedenza negata per tre volte. La cauzione è stata fissata a 300 mila euro. Ramadan, che si trovava in carcere dal 2 febbraio, data della sua incriminazione formale per stupro, dovrà consegnare il passaporto e presentarsi alla polizia una volta alla settimana. Durante l’udienza, Ramadan ha detto che non intendeva scappare: «Rimarrò in Francia e difenderò il mio onore e la mia innocenza». Ramadan era stato incriminato formalmente per due accuse di stupro mosse negli ultimi mesi da due donne: riguardano fatti avvenuti nel 2009 e nel 2012.
Ramadan ha 56 anni, è nato a Ginevra ed è il nipote del fondatore dei Fratelli Musulmani. Oltre a essere stato professore di Scienze islamiche contemporanee all’Università di Oxford, era spesso presente in televisione ed è molto stimato da una parte del mondo musulmano, ma anche criticato da intellettuali cristiani e atei per le sue idee sull’Islam politico, e spesso accusato di indulgenza e ambiguità con il fanatismo islamista. La prima donna ad accusarlo di stupro è stata l’attivista femminista francese Henda Ayari, che in passato era salafita (cioè aveva posizioni estremiste sulla religione islamica). La seconda donna che lo aveva accusato ha scelto di restare anonima. Lo scorso marzo, una terza donna lo ha denunciato per stupro.