Per sbaglio, il governo statunitense ha mostrato di aver preparato una richiesta di rinvio a giudizio per Julian Assange
Un errore di un assistente procuratore in Virginia ha reso evidente che il governo statunitense ha preparato una richiesta di rinvio a giudizio per il fondatore di Wikileaks Julian Assange, e che potrebbe già aver presentato delle accuse formali nei suoi confronti. In un documento relativo ad un procedimento giudiziario che non ha niente a che vedere con Assange sono state trovate frasi in cui compare il nome di Assange. Sono relative a una richiesta di segretezza degli atti e sono probabilmente state copiate e incollate da un altro documento senza che l’assistente procuratore si ricordasse di cambiare il nome di Assange con quello dell’imputato del processo. Non è inusuale che parti di documenti con scopi simili vengano copiate dai procuratori, l’errore però mostra che esistono già dei documenti pronti per chiedere una richiesta di rinvio a giudizio per Assange. Non è chiaro però se quei documenti siano stati usati, e non è quindi chiaro se Assange sia davvero stato incriminato.
Assange è da tempo sotto indagine negli Stati Uniti per la sua attività di pubblicazione di documenti riservati (gli ultimi sono le email di Hillary Clinton rubate da hacker russi nel 2016), ma nei suoi confronti non erano mai state formalizzate accuse, che da molti sarebbero state percepite come un attacco alla libertà di stampa (di fatto Wikileaks si è limitata a pubblicare documenti di interesse pubblico). Assange vive da 6 anni nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra per evitare di essere processato.