Il governo Conte ha perso un voto al Senato, e ci saranno conseguenze
Durante un voto in commissione sul "condono" per Ischia: due senatori del M5S, tra cui Gregorio De Falco, rischiano l'espulsione
Ieri sera, poco prima delle 21, il governo Conte ha perso il primo voto da quando si è insediato lo scorso giugno: in commissione Ambiente al Senato, il cosiddetto “condono” per sanare abusi edilizi nell’isola di Ischia è stato modificato e depotenziato, tramite l’approvazione di un emendamento presentato dalle opposizioni. Sono stati decisivi due senatori del Movimento 5 Stelle, che ora rischiano l’espulsione dal partito: l’ex comandante della capitaneria del porto di Livorno Gregorio De Falco, che ha votato contro, e Paola Nugnes, che si è astenuta.
A sorpresa invece ha votato a favore del “condono” Domenico De Siano di Forza Italia, che, ricorda Repubblica, è un noto imprenditore di Ischia che sull’isola possiede diversi alberghi. Il resto dei senatori di Forza Italia presenti in commissione ha votato contro. L’emendamento che ha depotenziato il condono era stato presentato proprio da una senatrice di Forza Italia, Urania Giulia Rosina Papatheu. Il “condono” è contenuto nel cosiddetto “decreto Genova“, una norma che doveva servire per intervenire dopo il crollo del ponte Morandi ma che ha finito per includere un po’ di tutto (soprattutto varie forme di condono edilizio).
Gli effetti sul condono del voto di ieri saranno probabilmente limitati: i leader della maggioranza Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno già annunciato che il “condono” sarà ripristinato nella sua forma originale nel corso del voto in aula. Dopo l’approvazione dell’emendamento, per sanare eventuali abusi edilizi non si sarebbe più potuta applicare la normativa molto permissiva del condono del 1985, quella prevista dal decreto originario, ma quella più restrittiva dei successivi condoni del 1994 e del 2003. Per il governo quella di ieri sera rimane comunque una spiacevole sconfitta tattica.
I due senatori che hanno votato contro le indicazioni del partito erano guardati con sospetto già da tempo dentro il Movimento 5 Stelle. La settimana scorsa, dopo che insieme ad altri due si erano astenuti durante il voto di fiducia sulla conversione in legge del “decreto sicurezza”, erano stati deferiti ai “probiviri”, il comitato interno del Movimento 5 Stelle che ha funzioni disciplinari. Inizialmente si era parlato di una loro sospensione, ma dopo il voto di ieri sera l’ipotesi di espulsione dal gruppo è diventata più concreta (in particolare per De Falco, che si era esposto sul decreto sicurezza e che ieri ha votato contro).
Con l’uscita di De Falco e Nugnes dal gruppo Cinque Stelle la maggioranza gialloverde in Senato si assottiglia: la fiducia al decreto sicurezza era passata con appena 163 voti su 320. I dissidenti in quel caso erano stati cinque
— Alessandro Barbera (@alexbarbera) November 13, 2018
Le espulsioni al Senato, dove il governo può contare su una maggioranza molto sottile, sono comunque un tema delicato per il Movimento. Attualmente la maggioranza parlamentare ha un margine di circa una decina di voti sulle opposizioni. Se il Movimento iniziasse a espellere senatori la necessità di chiedere aiuto alle forze esterne alla maggioranza si farebbe più frequente e, visto che l’eventuale soccorso al governo potrebbe arrivare solo da Fratelli d’Italia e in alcune circostanze da Forza Italia la coalizione si sbilancerebbe ulteriormente verso il centrodestra e verso la Lega.
Un’altra senatrice, Elena Fattori, da tempo critica con alcune posizioni del Movimento, ha espresso solidarietà a De Falco e Nugnes, che invece questa mattina hanno ricevuto attacchi da numerosi dirigenti del partito. Secondo fattori nel Movimento si respira un clima di «terrorismo psicologico».