La società editrice dell’Unità ha smentito nettamente l’esistenza di contatti o trattative con Lele Mora
La società editrice del quotidiano L’Unità, che ha interrotto le pubblicazioni nel 2017, ha smentito le voci circolate negli ultimi giorni sui quotidiani – per quanto non particolarmente credibili – secondo cui l’ex manager televisivo Lele Mora starebbe trattando per acquisire la società e riprendere le pubblicazioni del giornale.
La nostra società deve smentire decisamente e nuovamente che vi siano stati contatti di qualsiasi tipo tra la nostra società, editrice de l’Unità, con il signor Lele Mora o con altri soggetti con lui collegati. Privo di qualsiasi fondamento è anche che il signor Mora, o altro qualsiasi soggetto con lui collegato, sia il nuovo direttore del giornale. Abbiamo dato mandato ai nostri legali per sporgere querela nei suoi confronti.
In un altro comunicato, la società ha detto di avere “il dovere di difendere la storia de l’Unità, la sua gloriosa testata e soprattutto i suoi lavoratori con le loro famiglie, che non devono subire l’umiliazione di vedere uno dei tanti rider e speculatori farsi pubblicità in questo modo disdicevole. Lavoratori a cui dovrebbe andare il massimo rispetto da parte di tutti, visto che sono impegnati in questi giorni in una delicata vertenza sindacale in vista della riorganizzazione del giornale”.
Per quanto implausibili, le voci erano state fatte circolare dallo stesso Mora, ex manager televisivo di note opinioni di estrema destra, già condannato per evasione fiscale, bancarotta fraudolenta e favoreggiamento della prostituzione. Oggi 26 giornalisti e 6 poligrafici dell’Unità sono in cassa integrazione, e secondo Prima Comunicazione la vertenza sindacale di cui parla la società editrice riguarda la possibile ripresa delle pubblicazioni.
L’uscita di Mora, incomprensibile quanto disturbante, è arrivata in un momento di rinnovato interesse per l’Unità (alla vigilia del congresso Pd e delle elezioni europee) e l’intenzione da parte della Piesse di riprendere le pubblicazioni. E’ in corso una difficile trattativa fra l’azienda e la Federazione della Stampa insieme al comitato di redazione e a Stampa Romana. L’idea è un ritorno in edicola e sul web con un organico ridottissimo di dieci giornalisti, nodo del confronto in corso.