La domanda di Lucia Annunziata al ministro Bonafede sui giornalisti «pennivendoli» e «puttane»
Cioè le parole usate da Di Maio e Di Battista dopo l’assoluzione della sindaca di Roma Virginia Raggi
Ieri Lucia Annunziata ha intervistato il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede durante la trasmissione che conduce su Rai Tre, “Mezz’ora in più”, e gli ha rivolto una domanda sulle accuse e gli insulti del Movimento 5 Stelle ai giornalisti, definiti il giorno prima «pennivendoli e puttane» da Alessandro Di Battista e «infami sciacalli» da Luigi Di Maio, dopo l’assoluzione della sindaca di Roma Virginia Raggi:
«Io come giornalista, sarei definita da lei più una pennivendola o più una puttana?»
Questa la risposta di Bonafede:
«Chiaramente ciascuno ha lo stile con cui esprime il suo pensiero e quindi io ho il mio stile… rispondo alla domanda sull’opinione del M5S in generale e sugli attacchi da parte dei giornalisti al M5S, sicuramente ci sono stati, sicuramente quando ieri Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista facevano riferimento ai due anni in cui Virginia Raggi è stata letteralmente massacrata dalla stampa italiana, io posso dire che su questo punto non ci sono dubbi».
Bonafede ha anche aggiunto che lui non avrebbe «usato quei termini», ma anche di non voler commentare dei «colleghi» che esprimono il loro pensiero.
Dopo le dichiarazioni di Di Maio e di Di Battista, molti e molte giornaliste hanno replicato. Il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio è anche giornalista pubblicista iscritto all’Ordine della Campania, il cui presidente, Ottavio Lucarelli, ha fatto sapere che «seguirà le procedure previste dalla normativa vigente» e che «dopo le numerose segnalazioni giunte, gli atti saranno trasmessi al Consiglio disciplina regionale, così come previsto dalle norme».