La Corte dei Conti ha respinto il ricorso sul dissesto finanziario del comune di Catania
Le sezioni riunite della Corte dei Conti hanno respinto il ricorso sul dissesto finanziario del comune di Catania. Il dissesto era stato deliberato lo scorso luglio dalla sezione di Palermo della Corte dei Conti, per via di «un debito finanziariamente non sostenibile»: i giudici avevano stimato il buco contabile del comune in 1,6 miliardi di euro, giudicando che non ci fosse la possibilità di sostenerlo economicamente.
L’amministrazione comunale aveva dunque presentato un ricorso sostenendo che il piano di risanamento avviato nel 2013 era stato cambiato più volte a seguito di modifiche legislative e di correttivi richiesti sempre dalla Corte dei Conti. Dopo la bocciatura del ricorso, il sindaco Salvo Pogliese ha detto: «Prendiamo atto con amarezza di questo giudizio della magistratura contabile (…) che toglie al Comune ogni possibilità di evitare il default».
Gli enti locali possono trovarsi in tre principali condizioni di sofferenza finanziaria. Seguendo un ordine crescente di gravità possono essere strutturalmente deficitari, in pre-dissesto o in dissesto finanziario, che si verifica quando il comune non riesce a ripristinare l’equilibrio di bilancio e ha, semplificando, una situazione debitoria a cui non riesce più a far fronte.