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  • Martedì 6 novembre 2018

Anche in Friuli le cose vanno male

Migliaia di ettari di bosco distrutti, strade scomparse, fiumi e torrenti esondati, un ponte crollato: ci sono danni per almeno 500 milioni, tra la Carnia e la provincia di Pordenone

Il torrente Degano Comeglians, Friuli Venezia Giulia, 29 ottobre 2018
(ANSA/LUCIANO SOLERO)
Il torrente Degano Comeglians, Friuli Venezia Giulia, 29 ottobre 2018 (ANSA/LUCIANO SOLERO)

Le forti piogge e le alluvioni degli ultimi giorni hanno causato molti danni, oltre che in Veneto, anche in Friuli Venezia Giulia. Sono stati coinvolti soprattutto i comuni della Carnia, nella provincia di Udine (Ovaro, Paluzza e Tolmezzo), e la zona di Pordenone. Migliaia di ettari di bosco sono stati distrutti e a terra ci sono oltre un milione di metri cubi di legname. Le montagne attorno a Ravascletto a Sauris, Forni di Sopra e Forni di Sotto, compresa Sappada, sono irriconoscibili: in alcuni punti mancano anche le strade per andare a bonificare il bosco. Nei giorni scorsi sono esondati torrenti e fiumi, alcuni paesi sono rimasti sott’acqua, in località Comeglians (Udine) è crollato un ponte, le linee elettriche sono saltate in varie zone e alcune case sono state scoperchiate. Domenica 28 ottobre a Dogna, in provincia di Udine, c’è stato un grave incidente lungo l’autostrada A23 causato dal brutto tempo: un uomo di 56 anni è morto.

Massimiliano Fedriga, presidente della regione, ha detto che il Friuli Venezia Giulia «ha subìto danni ingenti quantificati, per ora, in almeno 500 milioni di euro, 60 dei quali solo per ripristinare la viabilità principale. Ma subito dopo ci sarà da intervenire anche sulla manutenzione dei corsi d’acqua e dei laghi». Il presidente ha citato come esempio il lago di Barcis, nella zona di Pordenone, che è stato riempito per un terzo «da 10 milioni di metri cubi di ghiaia. Rimuoverla significa muovere 500 mila camion. Non possiamo appesantire la viabilità ordinaria, dobbiamo creare vie parallele che possano permettere l’intervento».

Dopo qualche giorno in cui il maltempo si è fermato, domenica 4 novembre la Protezione Civile della regione ha diramato una nuova allerta meteo, di livello giallo, facendo sapere che, a causa delle numerose criticità idrogeologiche e delle nuove precipitazioni previste, saranno ancora possibili locali situazioni di crisi nella rete idrografica e frane. La Protezione Civile regionale ha anche aperto un conto corrente per raccogliere le donazioni a supporto delle persone colpite.

Lunedì 5 novembre il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha visitato le zone del Friuli colpite dal maltempo e ha chiesto alla regione di «preparare il prima possibile i progetti per attivare le risorse pubbliche disponibili al ministero dell’Ambiente per la messa in sicurezza del territorio che è la massima priorità che porteremo avanti». Ha anche assicurato, come chiesto da diversi sindaci, lo sblocco dei fondi per avviare i lavori: «Nei prossimi giorni il Consiglio dei ministri dichiarerà lo stato di emergenza anche per il Friuli Venezia Giulia».