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  • Domenica 4 novembre 2018

La Nuova Caledonia rimarrà francese

Il referendum che si è tenuto oggi nella collettività francese d'oltremare è stato vinto dai contrari all'indipendenza dalla Francia, con il 56

Un seggio allestito in Nuova Caledonia per il referendum sull'indipendenza dalla Francia (THEO ROUBY/AFP/Getty Images)
Un seggio allestito in Nuova Caledonia per il referendum sull'indipendenza dalla Francia (THEO ROUBY/AFP/Getty Images)

La Nuova Caledonia rimarrà un territorio francese d’oltremare. Al referendum che si è tenuto nella notte italiana tra sabato e domenica hanno vinto i “No” all’indipendenza dalla Francia, ottenendo il 56,4 per cento dei voti e confermando la tendenza rilevata nei sondaggi delle ultime settimane. L’affluenza è stata molto alta, dell’81 per cento. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha tenuto un discorso domenica mattina in cui ha confermato la vittoria del “No”.

La Nuova Caledonia è un arcipelago che fa parte della Melanesia, una delle regioni che compongono l’Oceania, abitato da circa 260mila persone.

Per diverso tempo, nel corso del Diciannovesimo secolo, la Nuova Caledonia fu un territorio conteso tra Regno Unito e Francia, prima di diventare possedimento francese nel 1853. Circa dieci anni dopo cominciò a essere usata come colonia penale e mantenne questa funzione per quattro decenni. Oggi la società neocaledone continua a essere divisa tra i kanaki, cioè gli indigeni; le persone di discendenza europea (i caldoche, discendenti di coloni francesi che si trasferirono in Nuova Caledonia nei primi anni della colonizzazione e detenuti nella colonia penale poi liberati, e i francesi di recente migrazione provenienti dalla Francia metropolitana); popolazioni polinesiane e del Sud est asiatico; e piccole comunità di “algerini del Pacifico” (discendenti di uomini e donne deportati dalle autorità francesi nei campi di lavoro della Nuova Caledonia nella seconda metà dell’Ottocento).

Le posizioni sull’indipendenza hanno seguito per lo più divisioni etniche. I kanaki, circa il 39 per cento della popolazione, si erano detti favorevoli a staccarsi dalla Francia, mentre i neocaledoni non indigeni avevano espresso posizioni contrarie. Il presidente Macron aveva detto di sperare che la Nuova Caledonia rimanesse parte della Francia, ma aveva aggiunto che il suo governo non avrebbe preso posizione sul referendum.