La situazione nel bellunese è ancora critica
Ci sono ancora comuni isolati e migliaia di persone senza corrente elettrica: il presidente del Veneto ha chiesto al governo la sospensione di mutui e tasse
In provincia di Belluno la situazione è ancora molto critica per i danni causati dalle forti piogge degli ultimi giorni. Ci sono ancora 16.000 persone senza corrente elettrica, per i danni a centraline e tralicci dell’alta tensione, e in diverse zone non hanno ancora ripreso a funzionare le linee telefoniche. Diversi piccoli comuni sulle montagne, inoltre, sono ancora isolati a causa di frane e smottamenti che hanno bloccato le strade: potrebbero volerci diversi giorni per riportare la situazione alla normalità. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha chiesto al governo la sospensione di «rate dei mutui, di tributi, tasse e imposte» per le persone coinvolte, e dopo aver sorvolato le zone più colpite dal maltempo degli ultimi giorni ha detto che «è come se ci fosse stato un terremoto».
In tutta la provincia, per provare a ridare corrente alle molte case rimaste senza, sono state attivate decine di generatori, di privati o dell’esercito e della Protezione Civile. Questo ha portato qualche piccolo miglioramento, anche se ha costretto decine di persone a mettersi in viaggio per procurarsi il combustibile necessario per alimentare i loro generatori: i distributori di benzina di molti comuni sono rimasti senza scorte dopo giorni di mancati rifornimenti.
Il Corriere delle Alpi, che ha aggiornamenti molto puntuali su quello che sta succedendo nel bellunese, ha fatto un punto sulla situazione delle strade bloccate: «Selva di Cadore ha la strada verso Caprile chiusa per frana da ieri, quella verso la val Fiorentina interrotta, non resta che il Giau e Cortina. A Lamon la strada verso Zavena e quindi verso Oltra è bloccata da una frana caduta in un punto ben noto, la tanta acqua che è scesa si è portata via un pezzo di carreggiata. Sono oltre trenta le strade provinciali interrotte. Anche Cibiana è praticamente bloccata».