Mattarella ha sollecitato il governo ad ascoltare l’Europa
Il presidente della Repubblica ha incoraggiato il governo a un «dialogo costruttivo» sulla legge di bilancio: il governo non è molto dell'idea
Ieri pomeriggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva autorizzato la trasmissione alle due camere della legge di bilancio proposta dal governo, che inizierà ad essere esaminata alla fine di novembre. Insieme all’autorizzazione, Mattarella aveva incluso un messaggio rivolto al governo di cui i giornali avevano pubblicato alcuni stralci. Stamattina, di conseguenza, l’ufficio stampa del Quirinale ha deciso di diffonderne il testo integrale: contiene soprattutto la richiesta di «dialogare» con la Commissione Europea, che la scorsa settimana aveva respinto la legge di bilancio ritenendola pericolosa per la stabilità economica dell’Italia. Nel suo messaggio, fra le altre cose, Mattarella scrive:
«È mio dovere sollecitare il Governo a sviluppare – anche nel corso dell’esame parlamentare – il confronto e un dialogo costruttivo con le istituzioni europee»
In riferimento ad alcune indiscrezioni apparse sui media questa mattina l'Ufficio Stampa del #Quirinale rende noto il testo della lettera inviata ieri dal Presidente della Repubblica Sergio #Mattarella al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe #Conte: pic.twitter.com/aBGicazVkf
— Quirinale (@Quirinale) November 1, 2018
Nel suo messaggio, Mattarella cita esplicitamente la lettera inviata dalla Commissione al governo italiano in cui vengono spiegate le ragioni del respingimento, che non ha precedenti nella storia europea: le critiche principali si concentrano sul fatto che la legge sfora ampiamente i parametri che erano stati concordati in precedenza con la Commissione, e che un investimento del genere – quasi tutto in deficit, cioè con soldi chiesti in prestito – potrebbe rivelarsi pericoloso per i conti italiani.
Il governo ha ribadito più volte che non intende modificare la legge di bilancio. Tre giorni dopo il respingimento della Commissione, il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini aveva commentato: «andremo avanti, non torneremo indietro di mezzo millimetro». Il rifiuto del governo italiano si tradurrà quasi certamente nell’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia.
In un’intervista data oggi al Corriere della Sera, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato del “dialogo” con la Commissione Europea senza citare la possibilità di scendere a compromessi:
«Illustreremo ai nostri amici europei il nostro programma di investimenti e le varie misure che, a partire da reddito di cittadinanza e superamento della legge Fornero, abbiamo concepito in modo da garantire equità sociale e riqualificazione e ricambio generazionale della forza lavoro, con evidenti benefici anche sulla crescita».