Quali furono davvero le prime parole di Neil Armstrong sulla Luna
L'affascinante storia della frase più famosa delle esplorazioni spaziali del Novecento, e di un dubbio fonetico difficile da risolvere
Tra le frasi più conosciute del Novecento e della storia dell’umanità c’è sicuramente quella del “piccolo passo per un uomo”, pronunciata dall’astronauta statunitense Neil Armstrong quando mise piede per la prima volta sulla Luna il 21 luglio del 1969. Quel momento storico è nell’immaginario di chi lo ha vissuto di persona, in diretta televisiva, o nei decenni successivi osservando documentari e film sull’allunaggio come First Man – Il primo uomo, con un racconto molto coinvolgente della storia di Armstrong, interpretato da Ryan Gosling.
La fase nella sua interezza la conosciamo praticamente tutti:
Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità.
Eppure, per decenni ci si è interrogati su quali fossero state effettivamente le parole pronunciate da Armstrong, mentre percorreva con qualche difficoltà la scaletta del Modulo Lunare. In quel momento, il primo essere umano sulla Luna a 389mila chilometri dalla Terra non immaginava che la sua frase sarebbe finita al centro di una disputa che negli anni ha riguardato gli archivi della NASA, le sue registrazioni e accurati studi di fonetica.
Anche se ormai è considerato risolto dai più, NASA compresa, il dibattito sulla frase pronunciata da Armstrong riemerge periodicamente, quando si festeggiano gli anniversari delle imprese spaziali o quando qualcuno pubblica una nuova ricerca sul tema.
Negli anni, il confronto si è concentrato soprattutto sulla presenza o meno dell’articolo indeterminativo inglese a (un in italiano), che cambia sensibilmente il senso della frase. Armstrong ha sempre sostenuto di essere convinto di avere detto “Un piccolo passo per un uomo” (“One small step for a man”) e non “Un piccolo passo per l’uomo” (“A small step for man”). Nel primo caso “un uomo” è riferito a una sola persona, mentre nel secondo può essere considerato come un riferimento al genere umano in generale. La versione con a è più corretta da punto di vista grammaticale in inglese, ed evita strane contraddizioni tra “genere umano” e “umanità” nella seconda parte della frase.
Comunicare con la Luna non è semplice e la qualità delle trasmissioni non era particolarmente definita, a causa delle interferenze e dei limiti tecnici dell’epoca. Non era quindi possibile distinguere tutte le parole pronunciate dagli astronauti a centinaia di migliaia di chilometri di distanza dal nostro pianeta. La maggior parte delle persone quando ascolta la registrazione dice non sentire l’articolo un prima di “uomo”. Oltre alla bassa qualità dell’audio, a complicare la comprensione c’è il fatto che Armstrong fosse chiaramente emozionato, con il fiato corto e che parlasse con un marcato accento del Midwest.
Nel 2006, alcuni ricercatori dissero di avere isolato l’articolo indeterminativo nella registrazione, sostenendo che si fosse perso in un picco d’interferenza del segnale nella trasmissione verso la Terra. Studi effettuati negli anni seguenti non arrivarono però al medesimo risultato, aggiungendo dubbi all’annoso dibattito.
Un anno fa, un gruppo di ricercatori statunitensi ha invece pubblicato uno studio sulla rivista scientifica PLOS One con un titolo che dice quasi tutto da solo: “Una nuova analisi della frase usata da Neil Armstrong per l’allunaggio: implicazioni sulla percezione del linguaggio, sulla funzione della riduzione della parola e sull’ambiguità acustica”. I ricercatori, guidati dalla linguista Melissa M. Baese-Berk (Università dell’Oregon), hanno registrato e analizzato la voce di diverse persone del Midwest e hanno coinvolto volontari di quelle zone, per capire come pronunciano le parole “for” e “for a” e come le percepiscono quando le sentono. Baese-Berk e colleghi sono arrivati alla conclusione che in molti casi le frasi con e senza a pronunciate con quell’accento sono indistinguibili e che probabilmente avvenne qualcosa di analogo con la famosa frase di Armstrong.
Secondo la versione ufficiale della NASA e dello stesso astronauta, Armstrong si preparò da solo la frase da dire in quello storico momento. In seguito avrebbe raccontato di averla pensata poco prima di aprire il portello del Modulo Lunare per percorrere la scaletta, che lo avrebbe portato nella Storia.