Da oggi i diesel Euro 4 non possono circolare a Milano
Dalle 8.30 alle 18.30, fino a quando i livelli di particolato si abbasseranno: le cose da sapere
Il divieto di circolare per i veicoli privati diesel Euro 4 nel comune di Milano e in altri comuni limitrofi inizia oggi, martedì 23 ottobre: non potranno circolare dalle 8.30 alle 18.30, anche se provvisti di filtro antiparticolato. Il provvedimento è stato preso perché previsto da un accordo tra le regioni del bacino padano: quando il particolato (PM10) rilevato supera i 50 microgrammi per metro cubo di aria per cinque giorni di fila entrano in vigore automaticamente le misura anti-smog. Le altre misure adottate per la stessa ragione, è scritto sul sito del Comune di Milano, sono «il divieto di superare la temperatura di 19° C nelle abitazioni e negli esercizi commerciali e il divieto di utilizzare sistemi di riscaldamento domestico a legna non efficiente (classe emissiva fino a 2 stelle compresa)». I divieti dureranno fino a quando i livelli di PM10 torneranno entro i limiti previsti.
All’inizio di ottobre era già entrato in vigore il divieto per i diesel Euro 3 in tutta la regione (e anche in Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna, le altre dell’accordo).
Le cose da sapere sul grande blocco del traffico dei diesel Euro 3
Il provvedimento dovrebbe durare almeno fino a giovedì 25 ottobre: se le rilevazioni in quella data stabiliranno che la quantità di particolato è rientrata sotto la soglia stabilita, i diesel Euro 4 potranno tornare a circolare. In caso contrario il divieto verrà prolungato. Qui è possibile consultare l’elenco dei comuni colpiti dal blocco.
Raffaele Cattaneo, assessore all’ambiente della Regione Lombardia, si è detto contrario all’automatismo che ha portato al blocco dei diesel e vorrebbe cambiare il provvedimento: «Dobbiamo combattere l’inquinamento, non rendere impossibile la vita delle persone e la mobilità». L’assessore alla Mobilità e all’ambiente di Milano, Marco Granelli, ha risposto che c’è bisogno di misure strutturali e non emergenziali, e che è «molto meglio finanziare di più il trasporto pubblico e dare più contributi per usare metano ed elettrico» piuttosto che costringere le persone a usare il trasporto pubblico in alcuni giorni e in altri la propria auto.