Gabriele Gravina è stato eletto presidente della FIGC
Era l'unico candidato ed è stato eletto al primo turno con il 97 per cento dei voti dei delegati federali
Il dirigente sportivo Gabriele Gravina è stato eletto presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio — l’organo che governa il movimento calcistico italiano — nel corso dell’assemblea elettiva di Fiumicino. Gravina è stato eletto al primo turno, dove ha nettamente superato i tre quarti dei voti necessari all’elezione: era il candidato unico e ha ricevuto il 97,2 per cento dei voti dei 274 delegati presenti all’assemblea. Gravina ha 65 anni, è originario di Castellaneta, in provincia di Taranto, ed è stato a capo della Lega Pro dal dicembre del 2015 fino a pochi giorni fa. È attivo nel mondo del calcio dagli anni Ottanta: è stato presidente del Castel di Sangro dal 1984 al 1996, capo delegazione della Nazionale italiana Under-21 tra il 2004 e il 2008 e docente di management, organizzazione e gestione degli eventi sportivi all’Università degli Studi di Teramo. Succederà al commissario straordinario Roberto Fabbricini, nominato dal CONI dopo le elezioni dello scorso gennaio.
Fra i punti principali del programma con cui Gravina si è presentato alle elezioni c’è la riforma dei campionati, con la Serie B a venti squadre (ora ne ha diciannove ma fino all’anno scorso ne ha avute ventidue), e sessanta club semiprofessionistici in Lega Pro divisi in tre gironi da venti squadre ciascuno. Il suo programma prevede poi la riforma del cosiddetto “Club Italia”, che gestirà direttamente tutte le Nazionali, maschili e femminili, l’armonizzazione del sistema elettorale federale, l’istituzione di un programma per favorire la costruzione di nuovi impianti sportivi e il riconoscimento normativo del calcio giovanile come apprendistato, oltre al rafforzamento del calcio come disciplina sportiva nell’orario scolastico.