“Milkman” di Anna Burns ha vinto il Man Booker Prize
Il libro Milkman della scrittrice nordirlandese Anna Burns ha vinto il Man Booker Prize, il più importante premio letterario britannico, assegnato ogni anno dal 1969 al miglior romanzo pubblicato in Regno Unito durante l’anno, che dev’essere stato scritto originariamente in inglese. È la prima volta che viene assegnato a una scrittrice o uno scrittore dell’Irlanda del Nord. La giuria, composta da 5 giudici scelti tra scrittori, professori e critici letterari, lo ha scelto dopo aver selezionato sei romanzi finalisti tra 170 proposte. La cerimonia di consegna si è tenuta martedì sera a Londra; Burns riceverà anche un premio in denaro di 50 mila sterline, l’equivalente di 57 mila euro. Il libro sarà tradotto in Italia da Keller Editore.
Milkman è il quarto libro di Burns, nata a Belfast nel 1962. È un romanzo di formazione ambientato nell’Irlanda del Nord degli anni Settanta al tempo dei “Troubles”, i 30 anni di violenze tra gli unionisti, protestanti e favorevoli alla permanenza del Paese nel Regno Unito, e i repubblicani, cattolici e favorevoli invece all’unificazione delle due Irlande. La storia è raccontata in prima persona da una ragazza di 18 anni che inizia una relazione con un uomo sposato, Milkman, legato ai gruppi paramilitari. La giuria ha sottolineato la «voce peculiare e credibile della divertente, resiliente, furba e schietta protagonista, che narra la storia in prima persona». Secondo il presidente di giuria Kwame Anthony Appiah, «nessuno di noi ha mai letto una cosa simile»; ha aggiunto che «una delle cose più belle di Milkman è la consistenza del linguaggio» e che è «una storia di brutalità, aggressione sessuale e resistenza raccontata con caustico umorismo». Prima di Milkman Burns aveva scritto No Bones, uscito nel 2001 e seguito sei anni dopo da Little Constructions e poi da Mostly Hero, nel 2014.