16 attivisti No TAV sono stati condannati in primo grado per gli scontri del 2015 in Val di Susa

Una immagine della marcia No Tav, partita dalla piazza del cimitero di Susa, organizzata in occasione del decennale della 'battaglia di Venaus' del 2005, quando gli attivisti impedirono l'insediamento del cantiere del tunnel della linea Torino-Lione, Valle di Susa, 8 dicembre 2015
(ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)
Una immagine della marcia No Tav, partita dalla piazza del cimitero di Susa, organizzata in occasione del decennale della 'battaglia di Venaus' del 2005, quando gli attivisti impedirono l'insediamento del cantiere del tunnel della linea Torino-Lione, Valle di Susa, 8 dicembre 2015 (ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)

Il tribunale di Torino ha condannato 16 attivisti No TAV e ne ha assolti 3 al processo di primo grado relativo agli scontri avvenuti il 28 giugno del 2015 in Val di Susa. Quel giorno, durante una marcia che contestava i cantieri dell’Alta Velocità della Val di Susa in Piemonte, ci furono scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Gli imputati erano accusati, tra l’altro, di resistenza aggravata e lesioni. Le condanne più alte sono state date a due attivisti in particolare: 3 anni e 10 mesi. Nicoletta Dosio, 73 anni e storica attivista No TAV, è stata condannata a 1 anno, 8 mesi e 10 giorni. Emanuele D’Amico, uno dei difensori dei No TAV condannati, ha detto: «Le richieste del pm sono state praticamente dimezzate ma rispetto all’entità dei fatti rimangono alte. Sicuramente faremo ricorso».