Anche in Italia si fanno tornei di dibattito
Dal 18 al 21 ottobre, al Festival del Classico di Torino, quattro squadre di liceali si affronteranno per rispondere a domande come: "Aveva ragione Antigone o Creonte?"
Nei film e nelle serie tv americani in cui ci sono studenti delle superiori capita spesso di vedere tornei di dibattito, competizioni in cui due squadre di scuole diverse si sfidano ad argomentare posizioni opposte sullo stesso tema, cercando di convincere con l’uso di tecniche retoriche. Negli ultimi anni questa pratica si è diffusa anche in Italia. Dal 2012 esiste We Debate, una rete di scuole che organizzano tornei tra di loro, e nel 2017 ci sono state le prime Olimpiadi nazionali di dibattito. La prossima settimana poi, se passate per Torino, potrete assistere alle semifinali e alla finale di un torneo speciale: quello organizzato per il Festival del Classico, una nuova manifestazione culturale organizzata dalla Fondazione Circolo dei lettori.
La prima edizione del Festival del Classico si svolgerà a Torino da giovedì 18 a domenica 21 ottobre. Come suggerisce il nome, sarà dedicato a ciò che ancora possiamo imparare dalla letteratura greca e latina, e quindi anche a come discutere bene di certe questioni di cui si parlava già ai tempi di Cicerone e su cui tuttora ci sono divergenze di opinione. Durante il festival, nella Sala dei Mappamondi dell’Accademia delle Scienze di Torino, si terranno le semifinali e la finale di un torneo in cui squadre avversarie dovranno convincere una giuria che, ad esempio, Bruto e Cassio fecero bene a organizzare la congiura contro Giulio Cesare, o viceversa. O anche che il re Creonte aveva ragione e Antigone torto, o che Lucio Sergio Catilina stava dalla parte del popolo quando provò a fare un colpo di stato.
Gli incontri di dibattito, ha spiegato la professoressa dell’Università di Torino Marcella Guglielmo, una degli organizzatori del torneo, sono una strategia didattica nuova che permette sia di invogliare gli studenti allo studio con la scusa di una competizione, sia di insegnare loro una serie di abilità che tradizionalmente hanno poco spazio nella scuola italiana. Infatti per essere bravi in un dibattito bisogna saper argomentare, essere sintetici, fare esempi pertinenti e portare a termine un discorso in modo chiaro. E poi ancora, saper rispettare gli altri e ascoltare la loro posizione visto che nei tornei c’è un botta-e-risposta.
Come in tutti i tornei di dibattito studentesco, le squadre sono composte da quattro persone, tre delle quali partecipano attivamente a una gara, mentre la quarta resta “in panchina”. Prima dell’inizio di ogni dibattito viene sorteggiato un tema e alle squadre vengono affidate due posizioni opposte da difendere. Prima di iniziare il dibattito, le due squadre hanno mezz’ora di tempo per organizzare la propria strategia: ognuna ha a disposizione un intervento principale della durata di 6 minuti e due o tre repliche da 3 minuti. E alla fine la giuria stabilisce chi è stato più convincente.
Non si sa ancora quali scuole si affronteranno nelle finali e nelle semifinali, perché sono tuttora in corso delle pre-selezioni. Partecipano dieci scuole diverse. Tutte le squadre si sono preparate studiando i classici temi da dibattito classico, allenandosi con i propri professori di lettere o filosofia.
Nel tempo in cui gli studenti prepareranno la propria strategia, prima dell’inizio dei dibattiti del Festival del Classico, una scrittrice o uno scrittore introdurrà il pubblico al tema generale di cui si parlerà. A introdurre il dibattito prima della prima semifinale, giovedì 18 alle 15.30, ci sarà la scrittrice e insegnante Paola Mastrocola; il tema generale sarà «l’amore degli dei e degli uomini». Venerdì alle 16 invece ci sarà la seconda semifinale: si discuterà di «agonismo arcaico» e a fare l’introduzione sarà lo scrittore Matteo Nucci. Infine sabato alle 10.30 ci sarà la finale dedicata al complesso tema: «che cos’è il classico?». In quest’ultima occasione a introdurre la discussione sarà Andrea Marcolongo, autrice di La lingua geniale e La misura eroica.
Gli altri eventi del Festival del Classico
Il filo conduttore degli eventi organizzati per il Festival del Classico è spiegato dal sottotitolo di questa prima edizione: Res publica: il potere dei cittadini. Giovedì 18 ad esempio il giornalista Paolo Mieli parlerà con il filologo Luciano Canfora, presidente onorario del festival, del ruolo della morale in politica, dall’Atene dopo Pericle all’Italia di oggi. La sera invece ci sarà uno spettacolo teatrale in cui due filosofi romani vissuti in secoli diversi, Lucrezio e Seneca, si incontrano e parlano di tutto. Venerdì 19 Canfora interverrà di nuovo, insieme all’ex rettore dell’Università di Bologna e latinista Ivano Dionigi e al fisico esperto di storia della scienza Lucio Russo, per parlare del ruolo della letteratura e del pensiero classici nel futuro. Sempre venerdì lo scrittore Alessandro Baricco parlerà dello storico greco Tucidide.
Sabato 20, tra le altre cose, saranno presentati Le 10 parole latine che raccontano il nostro mondo di Nicola Gardini, che insegna all’Università di Oxford, e Ulisse. L’ultimo degli eroi di Giulio Guidorizzi, grecista noto a molti ex studenti del liceo classico per il suo libro per le scuole. Inoltre il cantautore ed ex insegnante Roberto Vecchioni parlerà dei classici che «insegnano a vivere». Domenica 21 infine Luciano Canfora terrà una lezione conclusiva dedicata alla concezione delle leggi e dello stato nel tempo, partendo dalla Costituzione degli Ateniesi dello Pseudo-Senofonte, per passare all’Epitaffio di Pericle di Tucidide e alla tragedia Le Supplici di Euripide.
Qui potete leggere la versione completa del programma.