Perché Salvini dice di voler “chiudere gli aeroporti” ai migranti

Secondo i giornali la Germania sta organizzando il ritorno in Italia dei migranti che hanno fatto qui domanda d'asilo, ma Salvini sembra smentire che ci sia un accordo

(ANSA/ETTORE FERRARI)
(ANSA/ETTORE FERRARI)

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha scritto su Facebook di essere disposto a chiudere gli aeroporti per evitare che altri paesi europei rimandino in Italia i migranti che in base agli accordi di Dublino dovrebbero rimanere nel paese di primo ingresso, in questo caso l’Italia, ma che nel frattempo si sono spostati altrove. Salvini si riferisce alla notizia, riportata tra gli altri da Repubblica dal Corriere della Sera, secondo la quale la prossima settimana sarebbero previsti gli arrivi dei primi aerei proveniente dalla Germania con a bordo i migranti, sulla base di un accordo firmato da Salvini con il suo omologo tedesco Horst Seehofer di cui però si sa poco, e sul quale circolano informazioni contrastanti.

I migranti al centro della questione sono quelli che hanno fatto domanda di asilo nel paese di primo ingresso, l’Italia, ma che poi sono riusciti a spostarsi in altri paesi. Si tratta dei cosiddetti “movimenti secondari”, che da tempo la Germania denuncia come un problema, ritenendosi la destinazione preferita dai migranti che arrivano in Europa. Nel 2017 in Germania sono stati identificati circa 20 mila migranti che avevano fatto la loro prima richiesta d’asilo in Italia e che dopo, in qualche maniera, erano riusciti ad attraversare la frontiera con la Francia o l’Austria fino ad arrivare in Germania. Secondo gli esperti, però, questi movimenti si sono ridotti molto negli ultimi mesi.

Lo scorso luglio, però, il governo tedesco ha attraversato una crisi proprio sui migranti, e ora sta cercando di convincere gli stati del sud Europa ad accogliere i migranti che si sono spostati in Germania. Ad agosto il governo tedesco ha raggiunto accordi con questo obiettivo con la Grecia e con la Spagna.

A metà settembre, Salvini aveva negato di avere firmato l’accordo con la Germania, spiegando di essere disposto a farlo solo se avesse ricevuto la garanzia che per ogni migrante rimpandato in Italia, uno attualmente in Italia fosse ricollocato in un altro paese europeo. Nel suo post su Facebook, Salvini ha scritto che «se qualcuno, a Berlino o a Bruxelles, pensa di scaricare in Italia decine di immigrati con dei voli charter non autorizzati, sappia che non c’è e non ci sarà nessun aeroporto disponibile». Ha fatto così intendere che l’accordo non esista, anche se diversi giornali e politici di opposizione dicono il contrario.

Secondo Tonia Mastrobuoni di Repubblica, infatti, a molti migranti che vivono nei vari centri di accoglienza in Germania è arrivata una lettera che li informa che saranno riportati in Italia tra il 9 e il 19 ottobre. Anche il corrispondente dalla Germania del Corriere Paolo Valentino ha scritto che l’accordo è stato firmato.

Lo scorso 13 settembre Seehofer aveva detto al Parlamento tedesco che «l’accordo con l’Italia è chiuso. Gli mancano solo due firme, la mia e quella del mio collega italiano». Salvini aveva smentito che l’accordo fosse ultimato e di averlo firmato, insistendo sulla condizione che il bilancio di migranti in Italia dopo i rimpatri dalla Germania dovesse rimanere uguale, grazie a una parallela ricollocazione in altri paesi di quelli già presenti in Italia. L’emittente tedesca Deutsche Welle aveva ipotizzato che fosse proprio questo il contenuto dell’accordo. Salvini aveva anche detto di voler includere nell’accordo una modifica alle regole della missione Sophia, una vasta operazione europea coordinata da militari italiani, il cui scopo è l’addestramento della Guardia costiera libica, la lotta al traffico di migranti e di petrolio dalla Libia e il mantenimento dell’embargo di armi alle diverse fazioni e milizie libiche.