A Corfù il cricket va fortissimo
È l'unico posto in Europa, a parte il Regno Unito: per via di una partita del 1823, ma non solo
Il cricket è uno sport dalle regole complesse le cui partite possono, in certi casi, durare diversi giorni. È popolare solo in alcune aree del Regno Unito e in alcuni paesi del Commonwealth britannico, come Australia, India, Pakistan e Sri Lanka. In Europa è seguito molto poco tranne che a Corfù, l’isola greca del mar Ionio che ha un po’ più di 100mila abitanti ed è grande circa il doppio dell’isola d’Elba. A Corfù il cricket va molto forte: ci sono undici squadre e cinque campi, uno dei quali si trova nel centro storico di Corfù, che è patrimonio dell’UNESCO.
La passione di Corfù per il cricket iniziò il 23 aprile 1823, quando l’isola era da cinque anni un protettorato britannico: lo era diventato durante le guerre napoleoniche. Alcuni ufficiali della marina britannica organizzarono una partita contro alcuni soldati che erano di presidio sull’isola. Dopo quella partita se ne organizzarono altre e i corfioti si appassionarono, si fecero spiegare le regole e – visto che bastavano una mazza, una palla e due wicket (i paletti e le traverse) – iniziarono a giocarlo. Misero in piedi un paio di squadre e continuarono a giocare a cricket anche dopo il 1864, quando i britannici lasciarono l’isola.
Nella prima metà del Novecento, complici anche le due Guerre mondiali, lo sport iniziò a essere trascurato e i campi da cricket (cerchi o ovali d’erba, con in mezzo un pitch in terra battuta, dove ci sono i due wicket) vennero usati per altro. A fine anni Cinquanta John Forte, il vice-console onorario britannico a Corfù, decise però di far tornare il cricket di moda. Mandò una lettera al Telegraph invitando i lettori a far avere mazze e palle agli abitanti di Corfù, così da far rinascere il cricket da quelle parti. Ci riuscì, e da allora il cricket ricominciò a guadagnarsi spazio: un po’ per via dei turisti britannici e delle squadre straniere che ci vengono per alcune amichevoli o in ritiro, ma soprattutto perché agli abitanti di Corfù è tornato a piacere, al punto che fa parte dei programmi sportivi di alcune scuole.
Dal 1996 esiste una federazione greca del cricket, ed è l’unica federazione sportiva greca a non avere sede ad Atene. A Corfù esistono da qualche anno anche tre squadre femminili di cricket. La nazionale greca è però ancora piuttosto debole, perché lo sport si gioca quasi solo a Corfù e ad Atene (dove a giocarlo sono soprattutto immigrati da paesi in cui lo si gioca). Non ci sono quindi ancora abbastanza giocatori di livello tale da rendere la nazionale greca competitiva a livello internazionale.
Se tutto questo vi ha fatto venire voglia di sapere qualcosa in più sul cricket rispetto al “è un po’ come il baseball, ma può persino durare di più”, questi due video spiegano le basi della questione. Sono in inglese, ma anche solo con le immagini si capisce qualcosa. Ah, per evitare che le partite durino giorni, è stata sviluppata una nuova modalità di gioco in cui durano al massimo tre o quattro ore.