Gli ultimi giorni del mercato del pesce di Tokyo
La sede storica di Tsukiji sta infine per chiudere, dopo molti rinvii: il mercato si trasferirà in un posto più grande e moderno, ma che non piace a molti
Dopo anni di contrattempi, rinvii e polemiche, Tsukiji – il famoso mercato del pesce di Tokyo – chiuderà sabato 6 ottobre la sua sede storica per essere trasferito in una nuova area commerciale, più grande e moderna. Lo spostamento, annunciato da tempo, segna la fine di un’epoca per uno dei più famosi e redditizi mercati del pesce al mondo, con un fatturato giornaliero intorno ai 12,6 milioni di euro. Per più di 80 anni, è stato il punto di riferimento per rivenditori, supermercati e ristoratori, in un sito che già oltre un secolo fa era utilizzato dai mercanti per la compravendita del pesce pescato al largo di Tokyo e in altre acque intorno al Giappone. Lo spostamento è stato osteggiato in questi anni dalla maggior parte dei venditori, restii a spostarsi in un’altra area della città, nonostante Tsukiji avesse raggiunto ormai da tempo i propri limiti di capienza e non disponesse di aree idonee per potere essere espanso.
Tsukiji si trova nell’area centrale di Tokyo, a poca distanza dal ricco quartiere di Ginza, con i suoi negozi, ristoranti e aree commerciali di lusso. Il lavoro nel mercato inizia molte ore prima dell’alba, quando camion e furgoni trasportano il pescato del giorno proveniente dal porto. Le casse di pesci, di ogni specie e forma, sono ammassate nella grande area di interscambio all’esterno dell’edificio principale, e vengono poi caricate su rumorosi carrelli a motore per essere trasportate all’interno e raggiungere i banchi dei venditori. Il lavoro prosegue freneticamente fino a metà mattina, quando la maggior parte del pesce è stata venduta e lascia nuovamente il mercato, su furgoni più piccoli.
Negli anni, Tsukiji è diventato una delle principali e più affascinanti mete turistiche per chi visita Tokyo. L’asta dei tonni, che si tiene solitamente diverse ore prima dell’alba, è l’evento più seguito ed è necessario mettersi in coda a partire dalla notte per avere la possibilità di assistervi. I venditori e gli acquirenti osservano i grandi tonni appena pescati, poi trattano su quantità e prezzo con offerte che raggiungono l’equivalente di svariate migliaia di euro per i pezzi più pregiati. I tonni con le migliori venature di grasso sono tra i più ricercati, soprattutto dai maestri di sushi per i loro ristoranti.
Secondo i detrattori, l’asta dei tonni perderà molto del suo fascino una volta che il mercato del pesce sarà stato trasferito. La nuova sede si trova nell’area di Toyosu, a circa tre chilometri e mezzo di distanza da quella storica: è più grande e meglio attrezzata, ma ha meno fascino rispetto al vecchio mercato con le sue strutture consunte e caratteristiche. L’asta dei tonni non potrà più essere seguita dai turisti nei locali in cui si svolge, ma da un ambiente a parte, isolato da una grande vetrata. Permetterà di ospitare qualche turista in più, ma l’esperienza secondo molti sarà meno realistica e coinvolgente.
La costruzione della nuova struttura a Toyosu è costata 569 miliardi di yen (4,3 miliardi di euro) e ha affrontato numerose traversie. Avrebbe dovuto aprire nel novembre del 2016, ma un’ispezione dell’area portò alla scoperta di tracce di arsenico e altri inquinanti pericolosi nell’acqua, probabilmente dovuti alla precedente presenza di una centrale a gas. Si rese necessario un lavoro di bonifica, accompagnato dalla costruzione di nuove solette di cemento più alte per solare meglio le aree del mercato, escludendo i rischi di contaminazione. Gli amministratori della città sostengono che ora il sito sia sicuro, anche se alcuni assestamenti hanno portato alla formazione di profonde crepe nei rivestimenti in cemento, riparate nelle ultime settimane in vista del trasferimento del mercato del pesce.
Salvo ulteriori imprevisti, il 6 ottobre sarà l’ultimo giorno di attività della vecchia sede di Tsukiji: nei giorni seguenti si procederà al rapido trasferimento di banchi, macchinari e altre strumentazioni a Toyosu, per avere il mercato del pesce pienamente operativo entro l’11 ottobre. Il trasloco interesserà circa 500 gestori di altrettanti banchi, molti dei quali hanno osteggiato fino all’ultimo la scelta del trasferimento. Secondo un sondaggio condotto tra i venditori, circa l’80 per cento ha dichiarato di non essere contento di doversi spostare. Al sondaggio hanno risposto 261 venditori, pari a circa la metà dei banchi attivi al mercato.
Entro il 2020, l’area di Tsukiji sarà convertita in un grande parcheggio da utilizzare per le Olimpiadi che Tokyo ospiterà proprio nell’estate del 2020. Alcune strutture intorno al mercato resteranno dove sono, con bancarelle che vendono alimentari di vario genere, oltre al pesce. Non è invece ancora chiaro cosa diventerà l’area una volta finite le Olimpiadi. Tra le proposte ci sono la realizzazione di alcuni casinò e hotel di lusso, oppure la costruzione di un centro commerciale. Secondo i contrari, i problemi di capienza e di sicurezza della vecchia struttura sarebbero stati sfruttati per mascherare i veri scopi del trasferimento, legati a nuovi piani di speculazioni edilizie nell’area.
Anche gli operatori turistici sono preoccupati dallo spostamento del mercato del pesce di Tokyo, che senza la sua sede storica potrebbe far perdere interesse ai tanti che ogni anno raggiungono la città per visitarlo. L’ingresso al mercato era gratuito, ma veniva spesso inserito all’interno di tour da uno o più giorni di Tokyo, che ora potrebbero perdere una delle loro principali attrattive. Da qualche anno, per praticità e sicurezza, i turisti erano ammessi al mercato nella seconda metà della mattina, quando il lavoro diventava meno frenetico e c’erano meno rischi di finire sotto uno degli innumerevoli carrelli a motore che sfrecciavano tra le corsie.