La storia delle spie russe espulse dall’Olanda
L'ha raccontata per la prima volta oggi l'intelligence dei Paesi Bassi: c'entrano il tentato omicidio di Sergei Skripal e gli attacchi informatici russi in giro per il mondo
I servizi di sicurezza olandesi hanno detto di avere espulso quattro cittadini russi accusati di avere pianificato lo scorso aprile un attacco informatico contro l’Organizzazione per la prevenzione delle armi chimiche (Opac) con sede a L’Aia, nei Paesi Bassi.
L’operazione criminale, hanno aggiunto le autorità olandesi, era stata organizzata dall’intelligence militare russa, nota anche con la sigla Gru, già accusata in passato di aver organizzato attacchi simili. Tra le altre cose, l’Opac è l’organizzazione che si è occupata di indagare sugli attacchi con le armi chimiche in Siria e sul tentato omicidio dell’ex spia russa Sergei Skripal avvenuto lo scorso marzo a Salisbury, nel Regno Unito: la polizia britannica e alcune inchieste giornalistiche hanno concluso che quell’operazione fu compiuta da due agenti dell’intelligence militare russa, lo stesso Gru accusato di pianificare gli attacchi informatici contro l’Opac.
I quattro sospettati, ha detto l’intelligence olandese, erano in possesso di passaporti diplomatici: due erano hacker (identificati come Alexei Morenetz e Yevgeny Serebriakov), due erano agenti di appoggio (Oleg Sotnikov e Alexei Minin). Le autorità olandesi hanno detto che tutti e quattro facevano parte dell’unità 26165 del Gru, conosciuta anche con il nome APT 28, unità che manda agenti in giro per il mondo per condurre operazioni informatiche di vario tipo.
Secondo la ricostruzione delle autorità olandesi, lo scorso aprile i quattro noleggiarono un’auto e la parcheggiarono al Marriott hotel a L’Aia, vicino all’ufficio dell’Opac, di modo da poter entrare più facilmente nella rete wifi dell’organizzazione. Dopo essere stati scoperti, cercarono di distruggere parte del materiale che avevano con loro, senza però riuscirci del tutto. Le autorità olandesi scoprirono che uno dei cellulari in possesso degli uomini era stato attivato vicino alla sede del Gru a Mosca, e trovarono una ricevuta per una corsa in taxi da una strada vicina alla sede del Gru all’aeroporto della capitale russa. Dopo l’operazione all’Aia, hanno aggiunto le autorità olandesi, i quattro avevano l’intenzione di compiere un altro attacco nel Laboratorio Spiez, istituto svizzero per la protezione contro le minacce nucleari, biologiche e chimiche. In quel periodo il Laboratorio stava lavorando tra le altre cose sugli attacchi chimici compiuti in Siria, dove la Russia è alleata con il regime di Bashar al Assad, e sull’avvelenamento di Skripal con il Novichok, agente nervino sviluppato dalla Russia tra gli anni Ottanta e Novanta.
Tutti i dettagli della vicenda e l’espulsione dei quattro agenti sono stati rivelati in una conferenza stampa tenuta dall’intelligence olandese a L’Aia, una cosa del tutto inusuale: è infatti piuttosto raro che un governo diffonda informazioni legate alle attività di intelligence straniere nel proprio territorio. La decisione di rendere tutto pubblico è stata presa in collaborazione con le autorità britanniche e statunitensi, con l’obiettivo di mettere pressione sul Gru dopo le ultime scoperte relative al coinvolgimento dell’intelligence militare russa nel tentato omicidio di Sergei Skripal.
I Paesi Bassi hanno convocato l’ambasciatore russo ad Amsterdam per chiedere spiegazioni su quanto successo. Intanto il governo britannico ha accusato il Gru di essere dietro a diversi grandi attacchi informatici che hanno colpito alcune società in Russia e in Ucraina, il Partito Democratico statunitense e una piccola televisione nel Regno Unito: alcuni erano già noti, altri sono stati rivelati oggi per la prima volta. Il ministro degli Esteri britannico, Jeremy Hunt, ha inoltre annunciato che discuterà con i suoi alleati l’imposizione di ulteriori sanzioni alla Russia. Il governo russo ha negato tutte le accuse.