Siamo una specie ordinata, contro natura
«È nella natura umana cercare di imporre un ordine e una forma alle cose più provocatoriamente caotiche e amorfe della vita. Alcuni di noi per farlo inventano leggi, o disegnano linee sulla strada, o mettono dighe ai fiumi o isolano isotopi o migliorano la qualità dei reggiseni. Altri fanno la guerra. Altri ancora scrivono libri. Quelli più matti scrivono libri. Non ci resta che trascorrere le nostre ore di veglia nel tentativo di riordinare e cercare di dare un senso a questo perenne pandemonio. Creare schemi e proporzioni lì dove in realtà non esistono. E questa mania di addomesticare e possedere, questa follia necessaria, è lo stesso bisogno che fa scattare e durare l’amore».
Lisa Halliday, Asimmetria (Asymmetry, 2018), pubblicato da Feltrinelli nella traduzione di Federica Aceto. È considerato tra i fenomeni letterari dell’anno perché riesce, tra molti meriti, a tenere insieme in un unico libro due personaggi dalle storie molto diverse, che non si incontrano mai. Se n’è parlato molto anche perché Halliday ebbe una relazione con lo scrittore Philip Roth e la racconta, in parte, qui.