Ora l’IVA italiana sugli ebook, uguale a quella sui libri di carta, non va più contro le regole fiscali europee
L’ECOFIN, cioè il Consiglio dell’Unione Europea quando è formato dai ministri delle Finanze dei paesi membri, riunito oggi a Lussemburgo, ha approvato una direttiva della Commissione che permetterà a tutti i paesi dell’Unione di applicare agli ebook la stessa IVA dei libri cartacei. Finora infatti una direttiva del 2006 prevedeva un’IVA minima del 15 per cento sui libri elettronici, mentre per i libri di carta, così come per giornali e riviste, erano consentite anche imposte agevolate fino al 5 per cento e in alcuni casi anche minori o pari a zero per via del valore culturale di questi prodotti. Con l’approvazione della nuova direttiva, proposta dalla Commissione Europea alla fine del 2016, gli stati membri potranno applicare l’IVA del 5 per cento anche agli ebook e quei paesi che già prevedono imposte più basse o nulle sui libri di carta potranno fare lo stesso anche per i libri elettronici.
L’Italia e alcuni altri paesi, tra cui la Francia, facevano eccezione perché avevano già abbassato l’IVA sugli ebook andando contro le regole europee. In Italia si era passati dal 22 al 4 per cento (l’IVA dei libri di carta) già nel 2015, per iniziativa dell’allora ministro della Cultura Dario Franceschini. La Commissione inizialmente si era dimostrata contraria a queste forme di tassazione e la Corte di giustizia dell’Unione Europea aveva accolto un ricorso secondo cui l’IVA agevolata non era in linea con le regole europee; non erano però state previste sanzioni per i paesi che avevano modificato le imposte.